Titanic, James Cameron e la verità sul finale: «Ecco perché Leonardo Di Caprio doveva morire»

titanic finale_08180604Questa sera su Canale 5 andrà in onda la seconda parte del film Titanic. Il kolossal sul transatlantico più famoso al mondo continua ad appassionare milioni di telespettatori che ancora oggi si chiedono se la pellicola avrebbe potuto avere un lieto fine. Sono più di vent’anni che James Cameron si sente ripetere la stessa domanda sul finale: «ma Jack Dawson doveva per forza morire?» In una recente intervista, il regista ha risposto una volta per tutte.

Tutti quelli che hanno visto il film ricordano che dopo l’impatto con l’iceberg e il naufragio, Rose e Jack – i protagonisti interpretati da Kate Winslet e Leonardo Di Caprio – trovano nel mare ghiacciato una porta e provano a usarla come zattera per evitare di morire congelati. Il legno, però, non riesce a reggere il peso di entrambi, così Jack rinuncia per salvare la donna che ama e perde la vita. Rose, invece, riuscirà a sopravvivere e a raggiungere New York. Nel corso degli anni in molti hanno portato all’attenzione leggi fisiche secondo le quali la porta avrebbe potuto reggere il peso di entrambi.

Interpellato da Vanity Fair, James Cameron ha detto la sua: «Certo, si è trattato di una scelta artistica: la porta era abbastanza grande da ospitare Kate Winslet, non da reggere il peso di entrambi. Ad ogni modo il solo fatto che se ne continui a parlare dimostra quanto efficace sia stato Titanic nel rendere Jack accattivante al punto da portare il pubblico a soffrire per la sua morte. Se fosse vissuto, il film sarebbe stato privo di significato. Credo che Titanic parli di morte, di separazione. Jack doveva morire. Fosse stato per il freddo o per la caduta di una ciminiera, poco importa. Sarebbe andato giù. Si chiama arte: le cose accadono per motivi artistici, non per regole fisiche».

Fabrizio Corona senza freni, l’insulto choc a Nicola Savino: «Ti ricordi quando mio padre…»

fabriziocorona_contro_nicolasavino_insulto_nano_vittoriocorona_31204437Fabrizio Corona contro Nicola Savino. A meno di 24 ore dalla puntata delle Iene Show, arriva la replica furiosa dell’ex re dei paparazzi. Durante la diretta di ieri sera, i conduttori Alessia Marcuzzi e Nicola Savino, parlando della lite tra Fabrizio Corona e Ilary Blasi, si sono schierati dalla parte della signora Totti. E come riportato su Leggo.it, Savino avrebbe aggiunto: «Corona è nervoso, sta collezionando tutti i tipi di reati, gli manca solo l’abigeato, il furto di bestiame».

E ora la replica di Corona. L’ex re dei paparazzi affida il suo sfogo a Instagram e non le manda di certo a dire: «C’era quel coso piccolo nano che mi insultava, tale Nicola Favino, no quello è l’attore, Nicola Panino… Nicola non ricordo come… Vabbé che mi hanno insultato, che mi hanno detto che ho fatto una marea di reati, che sono dalla parte di Ilary Blasi e sono gli unici perché mi sembra che neanche Mediaset si è schierata con loro. Ma la mia domanda è come mai uno come questo, che fa programmi che non guarda nessuno, che ogni programma che fa è un flop, che non ha una qualità artistica, che non è bello, non sa cantare, è il conduttore di tutti questi programmi, nonostante sia la rappresentazione del nulla. Forse perché si eleva a intellettuale nel suo programma di radio mattutino?».

Infine, la conclusione al veleno: «Caro Nicola, volevo ricordarti quando tantissimi anni fa lavoravi con mio padre (il giornalista Vittorio Corona, ndr), che a detta di tutti è stato il più grande giornalista italiano. E ti disse: ‘Mi dispiace, ma non puoi lavorare con noi, perché non sei capace di fare nulla’. Ai tempi facevi l’autore…».

Loredana Berté: “Fatta fuori da Sanremo perché non ho voluto un pezzo di Antonacci”

Che Loredana Bertè fosse tra i nomi possibili al prossimo festival di Sanremo era cosa nota, il motivo per cui è rimasta fuori lo svela lei stessa sui social, attaccando la direzione artistica, ovvero Claudio Baglioni. «Mi sono attenuta al regolamento del Festival di Sanremo presentando un pezzo al quale credevamo molto. Il giorno prima della comunicazione dei nomi dei big in gara arriva la doccia fredda: sono stata contattata dal portavoce del direttore artistico, il quale mi ha proposto una canzone di Biagio che era pervenuta alla commissione.

zio-loredana-berteAvrei dovuto provinarla in poche ore… ascoltarla, impararla, registrarla. Alla fine ho deciso di restare fedele alla mia scelta artistica, sicura che avrei dovuto rinunciare al festival».
Non cita il cognome, ma il riferimento è chiaramente a Biagio Antonacci. Quel pezzo già mi era stato proposto da Biagio stesso qualche settimana prima ed io gentilmente avevo declinato, spiegandogli che già avevo fatto la mia candidatura ufficiale», ha aggiunto la cantante. «Mi spiace per il mio pubblico che aspettava di rivedermi su quel palco, ma ho preferito essere fuori da Sanremo e non tradire il mio mondo artistico piuttosto che essere in gara con qualcosa che non mi somigliava».

Ecco Enzo Sangue blu: «Avrei insegnato lettere, mi ispiro al male ricevuto»

Enzo O’ Talebano Sangue Blue in Gomorra è un fiero combattente del male, nella realtà Arturo Muselli mostra un cuore pulito, alla ricerca di equilibrio e perfezione artistica, oltre che di rigore affettivo, trovato nella compagna ingegnere. Con i genitori ha un rapporto tormentato: lo avrebbero voluto un rassicurante insegnante di lettere. Il Mattino lo ha incontrato in tempi non sospetti, quando era già, a quanto pare, impegnato nelle riprese della serie di Sky e nascondeva il nuovo look con un cappello studiato per depistare possibili domande e i fan della serie. Si è raccontato in un’intervista intima nel video de Il Mattino. «Siamo un po’ lo specchio dei nostri genitori»

3406270_1548_lChe rapporto hai con i genitori?
«Ma…Ho un buon rapporto. Sono figlio unico, ho ereditato le loro ansie e le loro paure e ho incominciato a distaccarmene crescendo ma la fase di passaggio all’età adulta è stata dura»

Ti sostengono?
«All’inizio no. Poi hanno capito che facevo sul serio e che non volevo rinunciare alla carriera da attore. Ogni tanto mi ricordano che sono laureato in lettere e mi sottopongono concorsi e domande di insegnamento e devo ricordare loro che le cose sono un po’ cambiate in questi anni. Ma senza il loro appoggio, i loro sorrisi e le loro pacche sulle spalle o ii sostegno economico e nei momenti di difficoltà non ce l’avrei fatta».

Nascondi i capelli con un cappello (stava girando Gomorra in gran segreto, al tempo, ndr)
«Sto nascondendo i capelli per motivi di lavoro. Anche se indosso il cappello in generale molto spesso».

Chi interpreti? Un calciatore del Napoli con la cresta?
«Magari ma non sono molto bravo a giocare a pallone, sono un napoletano atipico, però gioco a pallacanestro»

Hai una fidanzata che tieni lontana dalle scene
«Mi piace che i nostri mondi siano separati. Credo che quando due persone svolgono lo stesso lavoro il rapporto può complicarsi. Poi sono una persona curiosa e avere accanto qualcuno che fa tutt’altro nella vita è un modo per stimolarmi e per rubare spunti»

Cosa rubi da lei ?
«Beh lei fa l’ingegnere»

Genio e sregolatezza quindi?
«Beh non sono tanto sregolato, mi piacciono le cose tranquille. Piuttosto sono ombroso»

Capiamo qualcosa di più di questo ragazzo ombroso: quanto cattivo c’è in te e quanto ti discosti dai personaggi che interpreti?
«Mi sento buono nella vita perché non ho bisogno di far male alle persone ma sono sempre molto contento quando devo intepretare dei personaggi distanti da me»

E allora che prove sostieni per allenarti a interpretare i cattivi ?
«Prendo spunto dal male che mi hanno fatto nella vita, i cattivi li incontriamo sempre»