Maradona fa gli auguri alla figlia Dalma, lei lo gela così: «Scelgo il silenzio»

diego_maradona_dalma_maradona_03135337I rapporti tra Diego Armando Maradona e sua figlia Dalma sembrano essere ai minimi storici. L’ex ‘Pibe de Oro’, in occasione dei 32 anni compiuti dalla figlia, ha deciso di fargli gli auguri sui social, anche perché da tempo non si parlano. La reazione di Dalma Maradona, tuttavia, è stata estremamente fredda.

Diego Maradona aveva fatto così gli auguri a sua figlia, non risparmiando una frecciata all’ex moglie e madre di Dalma, Claudia Villafañe: «Ci sono 50 rose che non mi hai mai accettato, ma tu per me sei sempre stata la prima. Tutto questo non succcede per l’amore che sento per te, ma per quello che mi ha tolto la tua mamma. Buon compleanno Dalma». Gli auguri sono giunti su Instagram, a corredo di una foto risalente al periodo tra gli anni ’80 e ’90, e che mostra Dalma da bambina, in braccio a suo padre. Auguri teneri e dolci da parte di un padre, che però non sono stati affatto graditi dalla figlia.

Dalma Maradona, che in Argentina è un’attrice di successo, ha ignorato gli auguri e su Twitter si è lasciata andare ad alcune parole un po’ sibilline, ma che secondo molti sarebbero una risposta velata al messaggio del padre. «Anche stavolta sceglierò il silenzio. Ho una figlia sana e questo per me è il miglior regalo di oggi. Sono molto felice e voglio solo amore nella mia vita, niente di più! Grazie a tutte le mie persone care, amore o niente!», ha scritto Dalma Maradona.

L’unica, magra consolazione per Diego Maradona è il successo che il suo post ha riscosso sui social. Oltre 200mila like e quasi duemila commenti in appena 16 ore, anche se probabilmente l’ex fuoriclasse del Napoli e della nazionale argentina vorrebbe solo ricucire i rapporti con la figlia. In molti hanno cercato di confortarlo, compreso Maxi Lopez, uno che di problemi familiari e distanza forzata dai figli se ne intende: «Diego, sono sicuro che lei, in cuor suo, sa tutto quello che hai fatto per lei e tutto l’amore che provi!».

Belen Rodriguez, il papà Gustavo fuori controllo a Milano: «Urla e lancia oggetti dal balcone», le telefonate al 112

gustavo rodriguez padre belen_18110511«Urlava e lanciava oggetti dal balcone»: Gustavo Rodriguez, il padre di Belen Rodriguez e di Cecilia, due giorni fa avrebbe seminato il panico in pieno centro a Milano, nel quartiere Brera, uno dei più eleganti della città. A riportare la notizia è il Corriere della Sera, che racconta come Gustavo sia stato descritto in forte alterazione nel pomeriggio di domenica, completamente fuori controllo.

Una sorta di crollo emotivo per il papà delle due showgirl argentine, entrambe di grande successo in Italia (soprattutto Belen). Gustavo, secondo quanto contenuto nelle segnalazioni dei passanti arrivate al 112, urlava e lanciava oggetti dal balcone di un palazzo a Brera: dopo le telefonate sono intervenute alcune volanti e al padre di Belen sarebbe stata riscontrata una «condizione di fortissima alterazione», che ha richiesto il trasporto in ospedale, con i medici che sono ricorsi a cure mirate per calmarlo.

Nessuna persona in pericolo e nessun ferito, e nemmeno alcuna denuncia: in ciò che ha fatto il padre di Belen non c’era infatti alcun reato, sebbene la situazione abbia creato panico nei passanti. Gustavo Rodriguez vive in Italia ormai da qualche anno, dalla nascita di Santiago, il figlioletto di Belen avuto da Stefano De Martino, con cui poi la showgirl argentina ha divorziato.

Niccolò Centioni de I Cesaroni racconta il dramma: «Mio padre gestiva i miei soldi, ora non ho più nulla»

4161433_1553_centioni_cesaroni«Ero piccolo, i miei soldi li amministrava mio padre, mi faceva spendere quello che volevo». L’attore Niccolò Centioni, della serie “I Cesaroni”, torna a Domenica Live per parlare della sua difficile condizione economica e, stavolta accompagnato in studio dalla madre, punta l’indice contro il padre. Nelle scorse puntate della trasmissione aveva detto di essere ormai lontano dallo spettacolo: è andato in Inghilterra a fare il lavapiatti. Dopo quella dichiarazione, sono stati in molti ad attaccarlo sui social, anche in modo pesante.

«Niccolò è stato danneggiato nella carriera da suo padre – racconta la madre del giovane – era lui che gestiva i soldi che guadagnava lavorando, io non ho mai saputo nulla. Non si sa nemmeno dove sono finiti quei soldi. Non stiamo accusando il padre di appropriazione indebita, però era lui che si occupava dei soldi. E quando ci siamo separati diceva a Niccolò di non rispondermi al telefono».
Dei soldi guadagnati con il lavoro nella serie, Niccolò, divenuto maggiorenne, ha trovato solo una piccola parte che ha impiegato per acquistare una casa, chiedendo un mutuo.
«Mio padre si è fatto garante per quel mutuo – dice Niccolò – ma non mi ha mai aiutato, neppure quando non avevo più i soldi. Non sono più riuscito a pagare il mutuo quindi non ho la casa. Mio padre la sta vendendo».
La madre di Niccolò afferma di essersi rivolta a un avvocato per avere giustizia per Niccolò ma di non essere riuscita neppure così ad avere risposte.

Emanuela Folliero a Verissimo: «Mio padre è morto, ma al mio matrimonio ho avuto segnali della sua presenza»

64808_71mvhcbEmanuela Folliero, ospite a Verissimo, si è appena sposata e ripercorre insieme a Silvia Toffanin i momenti più significativi del giorno più bello della sua vita, accanto al marito e al figlio. Una felicità segnata però dalla mancanza del padre defunto. L’ex annunciatrice, però, è convinta di averlo avuto vicino per tutto il tempo.

«Ci sono stati dei segnali prima del matrimonio. Ero lì a Torino e c’era sul marciapiede seduta una vecchietta. Aveva pantaloncini corti e una canottiera, pochissimi capelli in testa e senza denti. Sono passata e le ho dato dieci euro. Ho fatto dieci passi, torno indietro, ma non c’era più. Non era possibile che sparisse così, mi aveva preso la mano e mi aveva detto ‘Gesù ti vuole bene’».

«Finito il matrimonio, mio marito prende un orologio che non mettevo da dieci anni e la data era proprio del nostro matrimonio. In questi momenti ti viene in mente che ci siano dei segnali che se tu sai vedere e cogliere arrivano dalle persone care che non ci sono più. Sono cose che non devono intristire, ma fare sorridere. Mio papà prima di morire mi disse ‘Come farete? L’unica maniera affinché vi ricordiate di me è parlare di me’».

Fabrizio Corona senza freni, l’insulto choc a Nicola Savino: «Ti ricordi quando mio padre…»

fabriziocorona_contro_nicolasavino_insulto_nano_vittoriocorona_31204437Fabrizio Corona contro Nicola Savino. A meno di 24 ore dalla puntata delle Iene Show, arriva la replica furiosa dell’ex re dei paparazzi. Durante la diretta di ieri sera, i conduttori Alessia Marcuzzi e Nicola Savino, parlando della lite tra Fabrizio Corona e Ilary Blasi, si sono schierati dalla parte della signora Totti. E come riportato su Leggo.it, Savino avrebbe aggiunto: «Corona è nervoso, sta collezionando tutti i tipi di reati, gli manca solo l’abigeato, il furto di bestiame».

E ora la replica di Corona. L’ex re dei paparazzi affida il suo sfogo a Instagram e non le manda di certo a dire: «C’era quel coso piccolo nano che mi insultava, tale Nicola Favino, no quello è l’attore, Nicola Panino… Nicola non ricordo come… Vabbé che mi hanno insultato, che mi hanno detto che ho fatto una marea di reati, che sono dalla parte di Ilary Blasi e sono gli unici perché mi sembra che neanche Mediaset si è schierata con loro. Ma la mia domanda è come mai uno come questo, che fa programmi che non guarda nessuno, che ogni programma che fa è un flop, che non ha una qualità artistica, che non è bello, non sa cantare, è il conduttore di tutti questi programmi, nonostante sia la rappresentazione del nulla. Forse perché si eleva a intellettuale nel suo programma di radio mattutino?».

Infine, la conclusione al veleno: «Caro Nicola, volevo ricordarti quando tantissimi anni fa lavoravi con mio padre (il giornalista Vittorio Corona, ndr), che a detta di tutti è stato il più grande giornalista italiano. E ti disse: ‘Mi dispiace, ma non puoi lavorare con noi, perché non sei capace di fare nulla’. Ai tempi facevi l’autore…».

Guendalina Tavassi: «Incinta a 17 anni, mio padre per mesi e mesi non mi ha rivolto la parola»

http_media.gossipblog.iteed3gue«Papà per mesi e mesi non mi rivolse la parola», Guendalina Tavassi, ex gieffina ed isolana dell’edizione targata Ventura, è rimasta incinta a 17 anni della sua prima figlia, Gaia, nata dal passato rapporto con Remo Nicolini. Il papà della Tavassi però per mesi non le ha rivolto la parola: “Mi disse solo che metteva a disposizione un tetto per me e per la piccola. Per quanto riguardava la gestione di mia figlia invece me la sarei dovuta sbrigare da sola. Oggi lo ringrazio perché il dovermi occupare di mia figlia mi ha fatto maturare e resa migliore”.

Sposata con l’imprenditore Umberto D’Aponte, con cui ha avuto due figli, Chloe e Salvatore, ricorda anche la sua infanzia, segnata dalla separazione dei genitori: “La separazione dei miei genitori è stato il trauma della mia adolescenza – ha piegato al settimanale “Ora” – Non posso dire di essere stata una bambina infelice.

Decisi di vivere con mio padre, mentre mio fratello rimase con mia madre. Per questo, papà è stato anche un mammo e questo suo ruolo era anche divertente (…) Non mi vietava nulla, ho sempre fatto di testa mia. Mi ha viziato e coccolato e ancora oggi è perdutamente innamorato di me”

Morgan e la casa pignorata: “Per mia figlia cifre esorbitanti, massacrato da chi mi ha detto ‘ti amo’”

Morgan, all’anagrafe Marco Castoldi, scrive una lettera aperta dopo il pignoramento della sua casa di Monza seguito ai mancati pagamenti degli alimenti all’ex Asia Argento e alla figlia Anna Lou dal 2011: “Mettiamo subito le cose in chiaro: non sono uno particolarmente legato al denaro (la penso come Silvano Agosti cioè quando si ha un tetto, del cibo e dei vestiti, tutto il denaro in più è una sconfitta) perciò non sono mai stato attento al calcolo e al risparmio”. La lunga e accorata missiva, condivisa con un post su Facebook, racconta tutte le difficoltà che Morgan ha dovuto affrontare nella sua vita.

olycom - asia e morgan - 01-00017672000002 - ASIA ARGENTO E IL NUOVO COMPAGNO MORGAN, LEADER DEL GRUPPO MUSICALE BLUE VERTIGO, AL SECOLO MARCO CASTOLDI, ALLA SFILATA DELLO STILISTA LANCETTI AL "CHIOSTRO DEL BRAMANTE" A ROMA

“Da buon artigiano-medio, una cosa ho fatto, e che ho potuto fare perché lavoro da quando ho sedici anni, da quando mio padre mi ha lasciato – unico figlio maschio – costretto a dover portare a casa soldi per continuare a campare, io, mia madre, mia sorella, e intanto studiare al liceo e al conservatorio, perché non volevo permettere che, sia io che mia sorella, non coltivassimo l’interesse per gli studi, per la musica e per la cultura soltanto perché mio padre aveva fallito nella vita e se l’era data a gambe. Già c’era la sofferenza di un lutto così assurdo, ci mancava pure che tutto ciò ci rovinasse la vita… Ci siamo rimboccati le maniche: mia madre, insegnante elementare in pensione – prosegue Morgan – si è messa improvvisamente a girare da sola in macchina per tutta Italia improvvisandosi rappresentante di vestiti; mia sorella che aveva un anno più di me e che faceva la quinta ginnasio al liceo classico, ha cominciato a fare la cameriera e la commessa; io uscivo a mezzanotte con il motorino e andavo a fare piano bar per le coppiette innamorate nei locali della Brianza, tornavo alle cinque del mattino e alle otto, in bicicletta, con mia sorella sul manubrio, andavo al liceo. Io son stato bocciato mentre lei si è presa due lauree. Abbiamo pagato la casa, mettendo insieme le forze. Abbiamo continuato a studiare musica, lei il violoncello e io il pianoforte”.
“Non mi sono laureato – spiega Morgan – ma ho fatto il professionista musicista, mi conoscete tutti, non sono una persona superficiale, qualche libro l’ho letto, qualche strumento lo suonicchio. Dicevo, non venero il denaro, ma una casa sono riuscito a comprarmela, banalmente, una, l’unica, altro che villa al mare, chalet in montagna, residenza di famiglia in campagna, appartamento in centro…! Ma di cosa stiamo parlando? Una benedetta prima casa, l’unica, per metterci dentro una famiglia, dei figli, un televisore, un pianoforte, e il minimo per una vita tranquilla e dignitosa. Altro che rockstar, altro che figli d’arte: sono una persona comune, per bene. Ma artista. Mi son fatto da solo”.
“A diciassette anni ho firmato per una major – la Polygram, e ho inciso il mio primo album – Non c’erano mica i talent show – sottolinea il cantante – nemmeno l’ombra. C’erano lo scantinato della casa e un registratore quattro piste a cassette, e mentre i miei coetanei andavano ‘in compagnia’, io stavo a scrivere le canzoni, e a cercare di realizzare dei demo autoprodotti. Facevamo un centinaio di musicassette con la copertina fabbricata nella tipografia del paese, e al sabato pomeriggio andavamo a Milano in Piazza Duomo per cercare di venderle ai passanti. Non avrei potuto fare altro, era tanto forte il trasporto, la voglia, la determinazione. Così ho trascorso la mia adolescenza: studiando, lavorando, coltivando la passione. Elaborando il lutto”.
Morgan parla, poi, della sua esperienza di padre e degli alimenti. “Io ho due figlie, l’averle messe al mondo è stata una scelta, non un incidente – precisa con orgoglio -, perciò è logico che non mi sottragga al fatto di mantenerle al massimo delle mie possibilità, e non ho mai battuto ciglio quando i tribunali hanno stabilito gli assegni, nello stupore dei miei avvocati che tentavano di farmi ridimensionare le somme, ai quali rispondevo: no, è giusto, voglio che sia così, che i miei figli possano avere tutto, tutto quello che non ho avuto io’. Mi rispondevano: ma guarda che tremila euro sono troppi, un bambino non ha quelle spese. E io replicavo: vabbè, non importa, vorrà dire che li metteranno via e glieli daranno poi quando sarà grande. Intanto io, che tra l’altro non ero quello che aveva voluto la separazione, continuavo a lavorare come sempre, e i soldi li facevo gestire di volta in volta a professionisti, i cosiddetti commercialisti, cosa che fanno tutti, non solo chi al denaro non è particolarmente attento”.
A determinare il mancato versamento degli alimenti ci sarebbero difficoltà economiche. Per farla breve, continua Morgan, “un giorno sono caduto dal pero, ed è stato non molto tempo fa, quando, dopo un’intera stagione di lavoro televisivo, una stagione campionessa di incassi, con ascolti record, mi trovo senza compenso. Perché? Innanzi tutto perché metà se li è presi Equitalia. E l’altra metà, non mi viene corrisposta semplicemente facendo appello alla mia ‘indisciplina’. Così, da un giorno all’altro io vengo a sapere che ho un gigantesco debito con l’Agenzia delle Entrate, accumulatosi in dieci anni di tasse mai pagate. Cosa???? Non sapevo nulla perché nessuno me l’aveva detto. Semplice: non te lo puoi inventare, se non te lo dicono. Nessuno nemmeno mi aveva chiesto un parere. Io di certo non ho mai detto a chi gestiva il denaro di non pagare le tasse, anzi, quando chiedevo notizie sul denaro – che mi sembrava sempre un po’ meno di quello che mi pareva dovesse essere la quantità – mi veniva detto: ‘eh, si è vero, ma le tasse sono altè”. E invece non venivano pagate. Quindi dove sta il denaro? Boh. Io mi sono soltanto affidato a dei professionisti. Non voglio entrare in questo argomento ora, ma era solo per dire che se i soldi se li prende tutti completamente lo Stato (perché ho un debito), come faccio a vivere per saldarlo? Come mangio? Con che energia lavoro? Con che entusiasmo faccio gli spettacoli? Con che creatività scrivo? A qualcuno interessa?”, si chiede nella lunghissima lettera.
“Per anni ho pagato somme esorbitanti, intere rette annuali per scuole private di lusso, che costano più della Bocconi, ma non c’è problema – continua Morgan- per la bambina questo e altro, figuriamoci. Per una bambina fantastica, che non ha colpa, semmai la fortuna di essere figlia di un musicista realizzato e di un’attrice con un albero genealogico talmente grande che non ci sta neanche nei parchi delle sue ville in Toscana o nei giardini pensili delle sue terrazze romane. Ma il problema non è mica Asia. Sono certo che lei non c’entra nulla con questa faccenda, figuriamoci! Ma secondo voi, che interesse avrebbe nei confronti della mia umile dimora monzese, lei che vive tra Parigi e Los Angeles in case meravigliose, e che lavora con i più grandi registi del mondo? Mica ha bisogno di me per farsi mantenere!”.
“Quei tremila euro con cui certe famiglie avrebbero tirato su dodici figli, per lei sono una bazzecola, ci paghi giusto un giorno d’albergo a New York, viaggio escluso. Ma scherziamo? No?! Però appena ho sgarrato una mezza volta, e non per mia volontà, come ho spiegato ampiamente prima, allora ecco che subito arriva la notifica, il pignoramento, la chiamata a rispondere della condotta deplorevole, e per non parlare delle diffamazioni, le sputtanate a mezzo stampa. Ma sì, distruggiamolo quello stronzo, togliamogli tutto, figli, casa, dignità civile, che ci frega, anzi mi diverto – conclude Morgan con amarezza – Dai massacriamolo, senza pietà, senza un minimo di rispetto! E non parlo del ricordarsi di aver detto ‘ti amo’, ma del minimo rispetto di un essere umano”.

Lory Del Santo dalla D’Urso: “Ecco la verità sul padre di mio figlio”

Lory Del Santo ha scelto il salotto di Domenica Live per rispondere alle dichiarazioni di Silvio Sardi, padre di suo figlio Devin, che la avrebbe accusata di avergli portato via il bambino.
Netta la replica di Lory Del Santo, che lo ha definito “padre per caso”:
“Odio parlare male della gente e di chi mente. Cerco di avere una dignità che va oltre. Quello che ho fatto l’ho fatto alla luce del sole. Ci siamo lasciati alla luce del sole, io sono tornata in Italia, anzi un giorno lo racconterò: mio figlio l’ha rapito lui, io ho chiamato la polizia ma ne parleremo un’altra volta.

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Lui ed io abbiamo deciso di fare di comune accordo un contratto per la gestione del bimbo. Io pensavo potesse essere verbale, lui ha detto: no, il nostro accordo deve essere scritto. Abbiamo firmato un accordo, in cui io accettavo tutte le sue richieste e si diceva che lui poteva vedere il bambino quando voleva. C’era anche un compenso mensile che doveva dare per crescere il figlio. Lui ha pagato tre assegni, erano a vuoto. Poi è scomparso per sempre. Non ha mai né telefonato né incontrato il bambino. Io non ho mai fatto causa per avere quello che aveva promesso di pagare”.
La relazione con Sardi, ribadisce la Del Santo, si era già chiusa da mesi quando lei ha scoperto di essere incinta.
“Un giorno – prosegue – quando mio figlio aveva sette anni, ho ricevuto un documento. Lui aveva fatto causa per avere l’affidamento. Questa storia per me è stato un problema grave. Sono dovuta andare in tribunale e ho dovuto pagare. Io non sono una miliardaria, lavoro. Per me questa causa è stata un dolore. Ha vinto la causa, non ha ottenuto l’affidamento, ma di poter vedere il bambino una volta alla settimana, poi questa cosa si sarebbe potuta intensificare. Si è presentato due mercoledì. E gli altri mercoledì? Mi fai causa per due mercoledì in 25 anni?”.
Sardi avrebbe anche negato la possibilità di un flirt tra la showgirl e Trump. La Del Santo ha liquidato velocemente il tema: “Chi è quest’uomo?”, ribadendo le distanze già prese dall’ex, che non aveva riconosciuto e che ha affermato di non vedere da 25 anni.

“Gigi D’Alessio ha copiato mio padre”. L’accusa dal figlio del musicista morto 15 anni fa

Un caso di plagio o solo un caso? Siparietto ‘social’ tra Alberto Bertoli, musicista e figlio del cantautore sassolese Pierangelo Bertoli (morto nel 2002), e Gigi D’Alessio. Bertoli ha infatti postato su Facebook la copertina del nuovo disco di Gigi D’Alessio, di prossima uscita, con accanto quella di un disco di suo padre datato 1976, ‘Eppure Soffia’.
I due frontespizi si assomigliano molto, in entrambi si vedono le rispettive carte d’identità dei cantautori, cambia solo la sfumatura del colore sullo sfondo. Alberto Bertoli ha così commentato su Fb: «Ciao Gigi D’Alessio sono il figlio del signore coi baffi.

gigi-dalessio-pierangelo-bertoliLa copertina del tuo cd è molto bella, ma non so come mai ha qualcosa di molto famigliare… io e la mia famiglia ci chiediamo se sia un caso». Tra le centinaia di commenti che il post ha suscitato è arrivato anche quello di Gigi D’Alessio, dal suo profilo ufficiale: «Ciao Alberto, aldilà della grandissima stima artistica per tuo padre posso assicurarti che è solo un caso la mia copertina praticamente uguale a quella del grande maestro Bertoli. Questo mi conforta perché vorrà dire che il caso ha voluto farmi avvicinare ad un grande. Spero che il mio nuovo disco possa rimanere nella storia come tuo padre, che purtroppo non ho avuto l’onore di conoscere. Ti auguro tutto il meglio. Gigi». Poco dopo lo stesso Alberto Bertoli ha replicato a D’Alessio, chiudendo il caso in tono ironico: «Ciao Gigi D’Alessio, innanzi tutto mi scuso per le offese gratuite e ingiustificate che hai ricevuto su questa pagina. Ho sempre difeso le persone che si fanno il mazzo e che fanno lavorare gli altri. Il mio post è semplicemente frutto dello stupore per la somiglianza tra le 2 copertine. Ti mando un in bocca al lupo».

La figlia di Michael Jackson choc: “Voglio giustizia, mio padre è stato ucciso”

Paris Jackson, la figlia del re del pop, chiede giustizia e lancia un’accusa choc sulla copertina del magazine “Rolling Stone”: “Mio padre è stato ucciso, ne sono assolutamente convinta”.

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La ragazza, che all’epoca della morte di Michael Jackson aveva 11 anni, ora è diventata poco più che maggiorenne e in una lunga intervista parla dell’infanzia difficile e di tutte le volte in cui ha tentato il suicidio per la bassa autostima. “A 15 anni – spiega – ho provato più volte a togliermi la vita, oggi però sono serena”.
“Ho perso l’unica cosa che per me sia mai stata importante. Qualunque brutta cosa possa accadere non potrà mai essere tanto brutta come ciò che è successo”, ha detto Paris che non ha mai avuto la percezione di essere figlia di una star; “Il suo nome era papà, non sapevamo realmente chi fosse, ma era il nostro mondo e noi eravamo il suo”.