Nadia Toffa, il malore per il cancro lo scorso dicembre: «Un anno difficilissimo e doloroso. Non sono guarita, ma sono viva»

4148400_1321_nadia_toffa_anniversario_maloreA un anno dal malore e dall’inizio della sua battaglia contro il cancro, Nadia Toffa scrive ai followers su Instagram ricordando che la vita è bella. Anche in questa occasione, parlando della ricorrenza dell’episodio che l’ha cambiata profondamente, prova a sorridere e a essere forte. Un temperamento che l’ha sempre contraddistinta in questi mesi.

Era il 2 dicembre del 2017, quando Nadia ha avuto un malore in un albergo a Trieste. I giornali hanno dato la notizia, ma non si è saputo nulla sulle sue reali condizioni fino a quando non è stata lei stessa a raccontare la sua malattia. Ha annunciato in televisione il suo “calvario” con l’intervento, la chemioterapia e la radioterapia. E proprio ieri ha ricordato l’anniversario in apertura della puntata de ‘Le Iene’.

«È passato esattamente un anno dal mio malore. È stato un anno molto difficile ma grazie all’affetto dei miei amici, dei miei parenti, della mia famiglia e vostro sono qui, sorrido e dico viva la vita. Non mollate mai! Siate forti e grazie. Vi voglio un bene dell’anima… quanto bene mi avete dato in quest’anno!», ha scritto su Instagram.

“Dieci milioni di rupie a chi ti brucerà viva”. Minacce choc all’attrice protagonista del film

Minacce all’attrice protagonista e al regista del film “Padmatavi”, di Sanjay Leela Bhansali. La cosiddetta “Casta dei Cavalieri” ha offerto una ricompensa a chi “brucerà viva” la star Deepika Padukone, nelle vesti sul grande schermo della regina indù Rani Padmavati. Il debutto della pellicola era previsto nelle sale il primo dicembre, ma la censura ha imposto la sospensione. La decisione ha scatenato molte polemiche.

b3acbae106571987ce1caa80170da4f2La ricompensa offerta a chi la brucerà è di dieci milioni di rupie, ovvero oltre 130.000 euro. Il film è tratto da “Padmavat”, un poema epico del XVI secolo che racconta il lungo assedio del Chittor Fort nel 1303 e la storia di una regina indù che per non finire nelle mani del sultano di Delhi, Alauddin Khalji, decide di darsi fuoco insieme a tutte le altre donne.
Dopo lo stop della censura, il gruppo Akhil Bhartiya Kshatriya Mahasabha (Abkm) ha organizzato una manifestazione in Uttar Pradesh bruciando in un parco un centinaio di gigantografie dell’attrice protagonista e del regista. Inoltre il responsabile della sezione giovanile dell’Abkm, Bhuvneshwar Singh, ha detto che “Deepika dovrebbe sapere cosa si prova ad essere bruciati vivi”: “L’attrice – ha aggiunto – non potrà mai immaginare il sacrificio della regina. Siamo pronti a dare 10 milioni di rupie a chi dovesse bruciarla viva”.