“Non dirmi come fare il mio lavoro”, Barbara D’Urso furiosa in diretta tv

Non c’è appuntamento di Domenica Live che non si rispetti se non scoppia almeno una lite in diretta tv: così è successo anche il 21 maggio, quando a metà puntata, Barbara D’Urso ha intavolato il discorso sull’ostentazione del lusso e sui personaggi più ricchi del panorama italiano collegandosi con Marisela Federici, la contessa venezuelana vedova di Paolo Federici e nota nobildonna dei salotti romani.

2455707_1207_non_dirmi_come_fare_il_mio_lavoro_barbara_d_urso_furiosa_in_diretta_tv (1)Il confronto è stato acceso sin da subito e Marisela Federici ha voluto mettere in chiaro di aver accettato l’invito della conduttrice di Domenica Live per parlare del suo paese d’origine e di non aver nulla a che spartire con gli ospiti nel salotto di Carmelita e in particolare con Giulia De Lellis. La replica piccata della conduttrice non è tardata ad arrivare, sono volate minacce in studio e…

Barbara D’Urso non dovrà più pagare l’assegno all’ex marito

Barbara D’Urso, che ha appena festeggiato i 60 anni, da oggi non dovrà pagare più all’ex marito, Michele Carfora, l’assegno del divorzio riconosciutogli in primo grado dal Tribunale di Roma. Lo ha stabilito con sentenza pubblicata il 2 maggio scorso la Corte d’Appello di Roma.

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La presidente, Germana Corsetti, ha cancellato l’obbligo dell’assegno della anchor-woman di Canale 5, dopo che la D’Urso era stata denunciata penalmente dall’ex marito per il mancato pagamento di un assegno che non era dovuto e che non avrebbe mai dovuto essere versato. La notizia arriva nel giorno in cui una sentenza della Cassazione archivia definitivamente l’assegno di divorzio legato al tenore di vita matrimoniale, sostituendolo con nuovi parametri basati sulla valutazione dell’indipendenza o dell’autosufficienza economica dell’ex coniuge che lo richiede. Barbara d’ Urso e Michele Carfora si erano separati consensualmente nel 2006, dopo appena tre anni di matrimonio, ma al divorzio il marito ha chiesto l’assegno alla moglie. La D’Urso, difesa dall’avvocato Valeria De Vellis dello studio legale Carnelutti di Milano, secondo la Corte, oggi deve essere «definitivamente esonerata» dall’obbligo di versare l’assegno «divorzile» all’ex coniuge, perché Michele Carfora, formando una nuova famiglia dalla quale è anche nata una figlia, «ha determinato il venire meno dell’obbligo di solidarietà post-coniugale». Michele Carfora non aveva negato in giudizio la convivenza, ma aveva dichiarato che la stessa, durata quanto meno dal 2009 al 2016, si era interrotta. Tuttavia, la Corte d’Appello di Roma ha fatto valere il principio, espresso dalla Cassazione in alcune recenti sentenze, per cui la formazione da parte del coniuge divorziato di una nuova famiglia di fatto, «rescindendo ogni connessione con il tenore e il modello di vita caratterizzanti la pregressa fase di convivenza matrimoniale», determina la perdita definitiva dell’assegno divorzile e non la semplice sospensione dello stesso, a prescindere dalle sorti del nuovo nucleo familiare. Secondo la Corte d’Appello di Roma l’assegno non è dovuto anche perché durante il matrimonio ciascuno dei coniugi, entrambi personaggi dello spettacolo dotati di reddito, si manteneva da sé.

Si tatua il volto di Corrado sul braccio: il noto conduttore stupisce i fan. “Ecco perché”

Un idolo è sempre un punto di riferimento soprattutto quando si sceglie la stessa carriera e Paolo Ruffini ha deciso di rendere omaggio al suo conduttore preferito, uno dei personaggi più amati e rimpianti della tv italiana: Corrado. Sui social ha mostrato la foto del suo nuovo tatuaggio in cui è riconoscibile il volto del presentatore scomparso anni fa.  Sul braccio campeggia l’immagine di Corrado con il Telegatto.

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Il tatuaggio ha diviso i fan tra chi lo ha trovato originale e affettuoso e chi troppo evidente. Il comico, attore e presentatore ha spiegato quanto è stato importante Corrado nella sua vita e formazione: “Per me Corrado era il signore gentile che mi faceva divertire con la mia famiglia, nel salotto di casa: ironia, eleganza e simpatia. Prendeva in giro tutto e tutti, ma mai chi aveva problemi, e aveva sempre un applauso per ognuno. Scendeva dalle scale in mezzo al pubblico e mai da dietro le quinte. Era popolare perché era uno del popolo, mai spocchioso, umile e sempre col sorriso. Sempre. La storia politica è importante per carità, ma per me è anche importante la storia dello spettacolo, e per me Corrado e la Corrida è al numero 1. Qualsiasi trasmissione di oggi, dai People Show a Avanti Un Altro deve qualcosa a Corrado. Nel dopoguerra pensare di fare radio con la gente, con la Corrida, fu in invenzione avanguardista. Ecco perché. Il tatuaggio sarà stupendo. Vi auguro buon sabato e…Non finisce qui!”