Lory Del Santo e il dramma segreto: «Vittima di violenza per due volte»

4172725_1627_lory_del_santo_vittima_violenzaPer due volte vittima di violenza, “una cosa tipo rapimento”. Lory Del Santo, di recente come riportato da Leggo.it reclusa all’interno della casa del Grande Fratello Vip, racconta per la prima volta quanto le è accaduto: “A me è successo due volte di essere vittima di violenza. Non con persone famose. Sono incappata in queste cose”.

Lory ospite del programma “I lunatici”, su Radio Due, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, ha dato la sua opinione sul caso #metoo e le denunce per molestie contro il produttore Harvey Weinstein: “L’uomo è sempre stato uno che si deve procacciare la preda. Poi i metodi possono essere più o meno volgari, ma se uno non ti ha sfiorato con un dito non devi dire niente. Il problema è quando ti sbattono contro il muro, quella è una cosa da condannare”.
E lei la violenza l’ha subita: “Lì avevo la faccia gonfia, ho pensato subito di andare alla polizia, sono stata vittima di una cosa tipo un rapimento. Potevo andare dalla polizia, non ci sono andata perché ho preferito dimenticare questa pagina nera della mia vita. Ma furono due casi seri, non una mano sul sedere”.

Dal punto di vista professionale, dopo l’esperienza del reality è sul piccolo schermo a fianco di Piero Chiambretti: “Sono onorata di far parte di una squadra importante, lui mi apprezza molto. Tra le altre cose mi ha chiesto di fare la Ministra nella Repubblica delle Donne in diretta, mentre stavamo in onda. Pensavo stesse scherzando. Forse ho dato delle risposte che sono piaciute, io sono estemporanea e mi adeguo alle circostanze, quel programma si abbina benissimo col mio essere”.

Jerry Calà: «Non faccio più cinema perché dicono che puzzo di morto»

Jerry_Cala-2Jerry Calà si racconta ai microfoni di Rai Radio2 nel corso de “I Lunatici”, il programma condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta ogni notte dall’1.30 alle 6.00 del mattino. L’attore ha fornito a Radio2 la sua versione dei fatti su un racconto di Mara Venier la quale aveva dichiarato che nel giorno del loro matrimonio lo beccò in bagno intento ad amoreggiare con un’altra donna: «Non è vera quella storia – precisa Jerry Calà – Mara è una burlona. Era una festa che avevamo fatto con gli amici, mi ha beccato che ha parlato con una fitto fitto in bagno. Non che ci facevo cose. Invoco la Var, la moviola in campo. Sai quando hai un po’ bevuto, ti avvicini e ti metti a parlare con una. Lei mi ha beccato, ha frainteso e mi ha riempito di botte. Cosa che tra le altre cose non dice mai».

A proposito del fenomeno #metoo Calà ammette che è difficile parlarne e giudicare: «Anche in questo caso – ironizza – ci vorrebbe la Var sul posto per capire cosa veramente è successo. L’unica cosa che mi viene da dire è che mi sembra strano che in Italia abbiano accusato solo uno. Vi spiego io come stanno le cose: quelli che fanno queste cose, sono quelli che non contano nulla. Queste cose le fanno gli sfigati, gli ‘pseudosegretari’ che millantano amicizie, sono loro che vanno a intortare le povere ragazzine che sognano di entrare nel mondo del cinema. Uno che conta davvero ci pensa un pochino prima di compromettere la propria immagine. Comunque io a X Factor Asia Argento l’avrei tenuta. E’ molto brava».

Parlando di cinema e della televisione in Italia l’attore esprime il suo desiderio di tornare presto sul grande schermo: «Mi piacerebbe fare più cinema, fortunatamente so fare un mestiere che ho imparato da piccolo. So ballare, cantare, recitare e quindi mi salvo sempre. Però dire che non mi piacerebbe fare ancora cinema mi renderebbe ipocrita. Viviamo in un’Italia che rispetto ad altri Paesi è provinciali. Altrove gli attori che hanno una storia vengono tenuti da conto e coccolati, vengono chiamati per fare delle parti anche come genitori o come nonni. Qui invece si dice che uno puzza di morto. Per fortuna la gente mi ama, c’è discrasia tra quello che pensano i funzionari e i produttori e quello che pensa la gente. Se la gente non mi volesse bene non farei 120 spettacoli l’anno. In Italia manca il coraggio. L’unico che ce l’ha è Zalone, e infatti fa incassi pazzeschi. Lui è l’unico che ha il coraggio di essere politicamente scorretto, tutti gli altri si atteggiano, fanno i radical chic, però non fanno più ridere. Noi negli anni 80 ce ne fregavamo di tutto. Per questo certi film tra quelli che ho fatto io un sacco di gente li conosce a memoria».
Infine una battuta sul suo rapporto con la notte: “E’ un rapporto erotico, ma anche lavorativo. Da quando faccio meno cinema giro l’Italia nei teatri, nei club, nelle piazze. Di notte viaggio, incontro gente, vedo il pubblico. La notte è il mio habitat, tanto che nei pochi giorni feriali in cui non lavoro prima di una certa ora tarda della notte non riesco ad addormentarmi”.