«C’è qualcosa che non convince nella versione dell’assassino di Stefano Leo», spiega Federica Sciarelli nel corso della puntata di “Chi l’ha Visto?” ipotizzando per il reo confesso Said Machaouat la premeditazione e lo scambio di persona. Nessun gesto folle e nessuna scelta casuale. Il giovane marocchino probabilmente stava aspettando una persona precisa e Stefano si è trovato al posto sbagliato nel momento sbagliato.
La storia ha colpito tutta Italia perché la vittima era un ragazzo per bene che stava andando a lavoro e Said ha raccontato di aver ucciso la prima persona felice in cui si era imbattuto a causa di una forte depressione. La redazione del programma di Rai Tre ha sollevato molti dubbi e mostrato le prove che potrebbero contraddire il verbale della confessione.
Alle 9:35 del giorno dell’omicidio una telecamera ha ripreso Said mentre si avviava con il coltello in una busta sulla banchina dove avrebbe incontrato Stefano. L’aggressione è avvenuta intorno alle 11 dopo un’attesa di un’ora e mezza. Se fosse stato un gesto frutto della casualità, l’assassino non avrebbe aspettato così tanto. Un’altra telecamera di sorveglianza ha anche ripreso tutta la fuga dopo l’accoltellamento. Queste circostanze suggeriscono che Said si sia appostato nel tentativo di incontrare qualcun’altro. L’ipotesi più probabile è che aspettasse l’attuale compagno dell’ex perché alle forze dell’ordine ha dichiarato di non sopportare che suo figlio chiamasse papà un altro uomo. «Poteva esserci mio figlio su quella banchina e forse è stato un errore», ha dichiarato il padre del possibile bersaglio.
“Chi l’ha Visto” ha anche intervistato l’ex datrice di lavoro di Said, che ha raccontato di aver sporto denuncia contro di lui: «Vivevo nel terrore perché aveva atteggiamenti aggressivi e minacciosi».
Stefano Leo è stato ucciso il 23 febbraio a 33 anni sul lungopo Macchiavelli a Torino.