Grande Fratello Vip 2018, Lory Del Santo in lacrime: «Fuggita da chi è più vicino a me in famiglia, qui mi sento protetta»

lory-del-santoLory Del Santo comincia a sciogliere la sua corazza e a mostrare il suo lato più intimo. La concorrente del Grande Fratello Vip 2018, con il passare dei giorni si sta lasciando andare e si è molto aperta con gli inquilini della casa. In modo particolare ha raccontato che di essere dovuta fuggire dalle persone vicino alla sua famiglia dopo la scomparsa del figlio, e che paradossalmente si sente molto più protetta all’interno della casa. Durante la diretta di questa sera che seguiremo come sempre su Leggo.it potrebbe essere un argomento di discussione con Ilary Blasi e Alfonso Signorini.

Parlando con Ivan Cattaneo, Giulia Provvedi, Andrea Mainardi e Francesco Monte, la Del Santo ha raccontato: «Qui sento una protezione assoluta, mi sento protetta da tutte le notizie che ti arrivano, i messaggi bomba che non ti aspetti. Non solo i messaggi di chi non conosci, ma soprattutto di chi fa parte della tua famiglia. Alla fine sono proprio quelli che ti buttano giù. Tu ti aspetti solidarietà da chi ti è vicino e invece sono proprio loro che ti bombardardano di messaggi negativi. Sono dovuta fuggire addirittura da chi è più vicino a me nella famiglia. Quelli ti criticano di più degli altri».
Mentre raccontava agli inquilini come ha vissuto la scomparsa del figlio senza il supporto di chi credeva amico, ha pianto e sull’onda emotiva ha proseguito dicendo: «Ho avuto più solidarietà da voi e da gente sconosciute che da quelle connesse alla famiglia. Questi mi hanno massacrato. Addirittura io ho pensato che, se mai mi succederà qualcosa, speriamo di no, mai lo dirò a quelli più vicini a me. Mai più. Loro saranno gli ultimi che verranno a saperlo, lo giuro. Non so perché esiste sempre l’invidia, la gelosia. Io non leggo i messaggi del telefonino personale, perché ti arrivano dalle persone che dici è impossibile non possano capire. Le cose più terrificanti». La frase che più ha colpito tutti è quando Lory ha raccontato, senza fare nomi, di aver ricevuto un messaggio da una persona amica che una volta appresa la notizia della scomparsa del figlio invece di chiederle come stava le ha scritto: «Che cosa hai fatto?». E lei è rimasta senza parole: «Quello che conta è quello che senti veramente e non che sputi fuori solo per vendicarti di qualcosa che è accaduto in passato. Questo è un dolore aggiunto. Sono venuta qui anche per fuggire da questo tipo di realtà».

Morgan e la casa pignorata: “Per mia figlia cifre esorbitanti, massacrato da chi mi ha detto ‘ti amo’”

Morgan, all’anagrafe Marco Castoldi, scrive una lettera aperta dopo il pignoramento della sua casa di Monza seguito ai mancati pagamenti degli alimenti all’ex Asia Argento e alla figlia Anna Lou dal 2011: “Mettiamo subito le cose in chiaro: non sono uno particolarmente legato al denaro (la penso come Silvano Agosti cioè quando si ha un tetto, del cibo e dei vestiti, tutto il denaro in più è una sconfitta) perciò non sono mai stato attento al calcolo e al risparmio”. La lunga e accorata missiva, condivisa con un post su Facebook, racconta tutte le difficoltà che Morgan ha dovuto affrontare nella sua vita.

olycom - asia e morgan - 01-00017672000002 - ASIA ARGENTO E IL NUOVO COMPAGNO MORGAN, LEADER DEL GRUPPO MUSICALE BLUE VERTIGO, AL SECOLO MARCO CASTOLDI, ALLA SFILATA DELLO STILISTA LANCETTI AL "CHIOSTRO DEL BRAMANTE" A ROMA

“Da buon artigiano-medio, una cosa ho fatto, e che ho potuto fare perché lavoro da quando ho sedici anni, da quando mio padre mi ha lasciato – unico figlio maschio – costretto a dover portare a casa soldi per continuare a campare, io, mia madre, mia sorella, e intanto studiare al liceo e al conservatorio, perché non volevo permettere che, sia io che mia sorella, non coltivassimo l’interesse per gli studi, per la musica e per la cultura soltanto perché mio padre aveva fallito nella vita e se l’era data a gambe. Già c’era la sofferenza di un lutto così assurdo, ci mancava pure che tutto ciò ci rovinasse la vita… Ci siamo rimboccati le maniche: mia madre, insegnante elementare in pensione – prosegue Morgan – si è messa improvvisamente a girare da sola in macchina per tutta Italia improvvisandosi rappresentante di vestiti; mia sorella che aveva un anno più di me e che faceva la quinta ginnasio al liceo classico, ha cominciato a fare la cameriera e la commessa; io uscivo a mezzanotte con il motorino e andavo a fare piano bar per le coppiette innamorate nei locali della Brianza, tornavo alle cinque del mattino e alle otto, in bicicletta, con mia sorella sul manubrio, andavo al liceo. Io son stato bocciato mentre lei si è presa due lauree. Abbiamo pagato la casa, mettendo insieme le forze. Abbiamo continuato a studiare musica, lei il violoncello e io il pianoforte”.
“Non mi sono laureato – spiega Morgan – ma ho fatto il professionista musicista, mi conoscete tutti, non sono una persona superficiale, qualche libro l’ho letto, qualche strumento lo suonicchio. Dicevo, non venero il denaro, ma una casa sono riuscito a comprarmela, banalmente, una, l’unica, altro che villa al mare, chalet in montagna, residenza di famiglia in campagna, appartamento in centro…! Ma di cosa stiamo parlando? Una benedetta prima casa, l’unica, per metterci dentro una famiglia, dei figli, un televisore, un pianoforte, e il minimo per una vita tranquilla e dignitosa. Altro che rockstar, altro che figli d’arte: sono una persona comune, per bene. Ma artista. Mi son fatto da solo”.
“A diciassette anni ho firmato per una major – la Polygram, e ho inciso il mio primo album – Non c’erano mica i talent show – sottolinea il cantante – nemmeno l’ombra. C’erano lo scantinato della casa e un registratore quattro piste a cassette, e mentre i miei coetanei andavano ‘in compagnia’, io stavo a scrivere le canzoni, e a cercare di realizzare dei demo autoprodotti. Facevamo un centinaio di musicassette con la copertina fabbricata nella tipografia del paese, e al sabato pomeriggio andavamo a Milano in Piazza Duomo per cercare di venderle ai passanti. Non avrei potuto fare altro, era tanto forte il trasporto, la voglia, la determinazione. Così ho trascorso la mia adolescenza: studiando, lavorando, coltivando la passione. Elaborando il lutto”.
Morgan parla, poi, della sua esperienza di padre e degli alimenti. “Io ho due figlie, l’averle messe al mondo è stata una scelta, non un incidente – precisa con orgoglio -, perciò è logico che non mi sottragga al fatto di mantenerle al massimo delle mie possibilità, e non ho mai battuto ciglio quando i tribunali hanno stabilito gli assegni, nello stupore dei miei avvocati che tentavano di farmi ridimensionare le somme, ai quali rispondevo: no, è giusto, voglio che sia così, che i miei figli possano avere tutto, tutto quello che non ho avuto io’. Mi rispondevano: ma guarda che tremila euro sono troppi, un bambino non ha quelle spese. E io replicavo: vabbè, non importa, vorrà dire che li metteranno via e glieli daranno poi quando sarà grande. Intanto io, che tra l’altro non ero quello che aveva voluto la separazione, continuavo a lavorare come sempre, e i soldi li facevo gestire di volta in volta a professionisti, i cosiddetti commercialisti, cosa che fanno tutti, non solo chi al denaro non è particolarmente attento”.
A determinare il mancato versamento degli alimenti ci sarebbero difficoltà economiche. Per farla breve, continua Morgan, “un giorno sono caduto dal pero, ed è stato non molto tempo fa, quando, dopo un’intera stagione di lavoro televisivo, una stagione campionessa di incassi, con ascolti record, mi trovo senza compenso. Perché? Innanzi tutto perché metà se li è presi Equitalia. E l’altra metà, non mi viene corrisposta semplicemente facendo appello alla mia ‘indisciplina’. Così, da un giorno all’altro io vengo a sapere che ho un gigantesco debito con l’Agenzia delle Entrate, accumulatosi in dieci anni di tasse mai pagate. Cosa???? Non sapevo nulla perché nessuno me l’aveva detto. Semplice: non te lo puoi inventare, se non te lo dicono. Nessuno nemmeno mi aveva chiesto un parere. Io di certo non ho mai detto a chi gestiva il denaro di non pagare le tasse, anzi, quando chiedevo notizie sul denaro – che mi sembrava sempre un po’ meno di quello che mi pareva dovesse essere la quantità – mi veniva detto: ‘eh, si è vero, ma le tasse sono altè”. E invece non venivano pagate. Quindi dove sta il denaro? Boh. Io mi sono soltanto affidato a dei professionisti. Non voglio entrare in questo argomento ora, ma era solo per dire che se i soldi se li prende tutti completamente lo Stato (perché ho un debito), come faccio a vivere per saldarlo? Come mangio? Con che energia lavoro? Con che entusiasmo faccio gli spettacoli? Con che creatività scrivo? A qualcuno interessa?”, si chiede nella lunghissima lettera.
“Per anni ho pagato somme esorbitanti, intere rette annuali per scuole private di lusso, che costano più della Bocconi, ma non c’è problema – continua Morgan- per la bambina questo e altro, figuriamoci. Per una bambina fantastica, che non ha colpa, semmai la fortuna di essere figlia di un musicista realizzato e di un’attrice con un albero genealogico talmente grande che non ci sta neanche nei parchi delle sue ville in Toscana o nei giardini pensili delle sue terrazze romane. Ma il problema non è mica Asia. Sono certo che lei non c’entra nulla con questa faccenda, figuriamoci! Ma secondo voi, che interesse avrebbe nei confronti della mia umile dimora monzese, lei che vive tra Parigi e Los Angeles in case meravigliose, e che lavora con i più grandi registi del mondo? Mica ha bisogno di me per farsi mantenere!”.
“Quei tremila euro con cui certe famiglie avrebbero tirato su dodici figli, per lei sono una bazzecola, ci paghi giusto un giorno d’albergo a New York, viaggio escluso. Ma scherziamo? No?! Però appena ho sgarrato una mezza volta, e non per mia volontà, come ho spiegato ampiamente prima, allora ecco che subito arriva la notifica, il pignoramento, la chiamata a rispondere della condotta deplorevole, e per non parlare delle diffamazioni, le sputtanate a mezzo stampa. Ma sì, distruggiamolo quello stronzo, togliamogli tutto, figli, casa, dignità civile, che ci frega, anzi mi diverto – conclude Morgan con amarezza – Dai massacriamolo, senza pietà, senza un minimo di rispetto! E non parlo del ricordarsi di aver detto ‘ti amo’, ma del minimo rispetto di un essere umano”.