Ylenia Grazia Bonavera, la 22enne di Messina ustionata dall’ex fidanzato Alessio Mantineo, continua a difendere il suo uomo ribadendo che non è stato «Il suo Alessio». Il Pm però resta fermo nelle accuse verso il 24enne, contro il quale spunta anche una prova importante: l’uomo sarebbe stato ripreso mentre riempiva una bottiglia di benzina in un distributore automatico.
Ylenia è stata intervistata a Pomeriggio 5 dove ha continuato a negare le accuse verso Alessio arrivando ad attaccare la madre, convita che l’autore dell’aggressione sia stato proprio l’ex fidanzato della figlia. Ad intervenire a riguardo c’è anche Selvaggia Lucarelli che dedica a quanto accaduto in puntata un lungo post sulla sua pagina Facebook. «Oggi a Pomeriggio 5 si è celebrata la morte di ogni lotta contro il femminicidio oltre che un teatrino avvilente». La Lucarelli racconta quanto accaduto in diretta: «La madre ha fatto irruzione nella stanza, ha chiesto di interrompere l’intervista, lei le ha urlato stronza, ha detto che la madre lo odia perché la vuole vedere con un avvocato o un comandante, poi ha definito la D’Urso “la più grande trasmettitrice con le palle”, ha detto che vuole andare da lei in studio domani, che Alessio la amava troppo per fare una cosa del genere e infine l’apoteosi: lei già 4 anni fa “era stata incendiata” da non si sa chi, aveva detto tutto ai carabinieri ma poi i carabinieri purtroppo si sa, arrestano chi vogliono loro.». Poi la D’Urso chiede alla ragazza: «”Ma lo sai che ci sono uomini che fanno queste cose per troppo amore?”. Per troppo amore. Ecco. Se c’è un messaggio sbagliato è questo: associare l’amore alla delinquenza. Perché se dai fuoco alla tua ragazza sei un delinquente. Punto. Non sei troppo innamorato, sei troppo criminale per stare fuori di galera». Poi Selvaggia esprime la sua opinione attaccando la conduttrice: «Alla fine di questa faccenda di cui sarebbe meglio per il bene di tutte le donne non sapere più nulla se non la fredda cronaca, si trova solo la conferma del fatto che ahimè, esistono anche vittime complici del loro carnefice. Di una dipendenza psicologica malata e pure della loro ignoranza, che in questo caso ha un peso specifico importante. E la trasmettitrice con le palle, se proprio è in prima linea nella lotta contro il femminicidio, dovrebbe lasciare Ylenia agli psicologi anziché a questi teatrini che possono alimentare un’idea malsana, oscena e già parecchio strisciante: “Certe donne se lo meritano”. No, neanche Ylenia se lo merita. Solo che non vuole essere aiutata e oggi farla parlare in tv o suoi giornali è solo un insulto nei confronti di chi ha denunciato, di chi ha avuto coraggio, di chi voleva vivere».