Cicogna in volo per Belen, Ferragni, Munoz Morales e DʼAmico? Ecco gli indizi

Il ventre meno piatto del solito, gli abiti larghi che scivolano sulle forme, la mano che accarezza la pancia: sono solo dettagli, ma che bastano per far scatenare una tempesta di voci su possibili gravidanze “vip”. A finire nell’occhio del ciclone sono Belen Rodriguez, Chiara Ferragni, Rocio Munoz Morales e Ilaria D’Amico, che vengono osservate dai fan con la lente d’ingrandimento in cerca di un pancino sospetto. Ma saranno davvero incinte?C_2_articolo_3215376_upiImagepp

Da quando è tornata insieme a Stefano De Martino, non passa giorno in cui qualcuno non scorga un indizio di un secondo bebè in arrivo. Belen gioca con il gossip, e si filma mentre si accarezza il ventre, svela il corpo e lo nasconde. I follower macerano nel dubbio, ma c’è già chi scommette che sarà una femminuccia.

Anche sulla Ferragni circolano voci insistenti. L’aria più stanca del solito, la scelta di vestiti che non segnano la pancia… tutto viene letto come un segnale. In più ci si mette anche Fedez, che lancia frasi sibilline su Instagram. D’altronde, la coppia più social d’Italia non ha mai nascosto di desiderare una famiglia numerosa.

A far sospettare l’arrivo di una cicogna in casa Bova è stato uno scatto pubblicato da Rocio nel giorno del suo compleanno. La sua pancia, con disegnato il numero 31, viene accarezzata da Luna, la prima delle due figlie avute da Raoul. Tra i due le cose vanno a gonfie vele, come dimostrano anche le foto del settimanale Diva e Donna, e un nuovo arrivo in famiglia sarebbe una grande gioia.

Una serie di dettagli fa puntare i riflettori su Ilaria D’Amico. Come dimostrano le foto del settimanale Nuovo, la giornalista in spiaggia non toglie i pantaloncini e copre l’addome con un top morbido. Intanto Gigi Buffon sembra più affettuoso del solito, e il piccolo Leopoldo Mattia (nelle foto di Diva e Donna) bacia teneramente la pancia della mamma. E’ in arrivo un fratellino?

Elisabetta Gregoraci, ansia e paura: «Sono bloccata in Thailandia dalla tempesta»

4210951_2142_gregoraci_bloccata_thailandiaAnsia per Elisabetta Gregoraci bloccata in Thailandia dalla tempesta. La showgirl ed ex moglie di Flavio Briatore è bloccata in Thailandia e non può più fare rientro in Italia. Tutta colpa della tempesta tropicale Pabuk che si è abbattuta con estrema violenza sul paese asiatico e ha portato alla cancellazione dei numerosi voli bloccando migliaia di persone tra cui anche i vip che avevano deciso di trascorrere proprio lì le vacanze di Natale.

«Sarei dovuta partire ieri ma è arrivato Pabuk che si è abbattuto su tutta la Thailandia», ha spiegato Elisabetta Gregoraci con numerose storie di Instagram. “Spero tanto che la situazione si possa risolvere perché non è bellissimo. Sono al sicuro, sono in albergo. Ma non si può uscire, bisogna stare al riparo. Vi terrò aggiornati nelle prossime ore sperando che non vada via la luce come dicono. Speriamo che la situazione resti sotto controllo”, ha aggiunto la show girl, piuttosto provata in volto e decisamente preoccupata. Fuori dal suo resort la tempesta imperversa e tutti i turisti devono rimanere bloccati all’interno delle stanza. I voli sono bloccati.

La verità di Muccino: «Weinstein? Non solo a Hollywood, quelli come lui sono dovunque»

A Ischia, nella magnifica villa a picco sul mare di Forio dove sta girando da più di un mese, Gabriele Muccino si sente come Ulisse a Itaca. «A casa tutti bene» è il film del ritorno in Italia dopo la grande avventura americana, è il ritorno ai temi che sente più vicini e che nutrono da sempre il suo cinema: la famiglia, l’esplosione dei sentimenti, i conflitti, le emozioni.

C_2_articolo_3102349_upiImageppMa è segnato, questo ritorno, dall’esperienza inevitabile del tempo trascorso, ed è spesso un bene, un balsamo dell’anima: raccontando con foga fluviale la storia di «un film corale 2.0», parlando di sé Muccino usa più volte la parola «pacificato». Dice: «Ho elaborato tutto ciò che la vita mi ha tolto e mi ha dato». Alle spalle i contrasti con il fratello Silvio, i dodici anni a Hollywood, i rapporti con le major, gli alti e bassi del successo. «Ho elaborato. Il cinema è la mia cura, invece di andare dall’analista mi metto a scrivere una sceneggiatura e mi sento risolto».

Abbronzato, dimagrito, sorridente, seguito amorevolmente dalla moglie Angelica, costumista del film, e dalla figlia bambina Penelope, sul set il regista di «L’ultimo bacio» e «La ricerca della felicità» si muove come un patriarca benevolo. Al centro di «A casa tutti bene» una grande famiglia allargata che si riunisce per festeggiare le nozze d’oro dei genitori Stefania Sandrelli e Ivano Marescotti; figli, nonna, generi e nuore, nipoti e cugini, ex mogli e mariti fedifraghi, interpretati dal meglio del cinema italiano: Pierfrancesco Favino e Stefano Accorsi, Claudia Gerini e Sabrina Impacciatore, Valeria Solarino e Carolina Crescentini, Massimo Ghini e Giampaolo Morelli, Gianmarco Tognazzi e Gianfelice Imparato, Sandra Milo e Giulia Michelini. Tutti insieme, appassionatamente, con le migliori intenzioni e l’abito da cerimonia in valigia. Ma una tempesta improvvisa li costringe a fermarsi sull’isola per tre giorni e la convivenza forzata dà la stura a inquetudini, infelicità, tradimenti e gelosie. «Tutti sono costretti a confrontarsi con il passato e con i propri demoni», spiega Muccino. A togliersi la maschera e a guardare negli occhi la vita. «La storia è un crocevia di passioni e di spasmi febbrili verso la possibilità di essere più felici e meno vulnerabili». E la famiglia, che cosa rappresenta, oggi, per Muccino? «È il villaggio primordiale, il luogo da cui si parte e a cui si torna. Si fugge per non assomigliare ai propri genitori, alla fine diventiamo incredibilmente simili a loro. I miei film precedenti erano come tasselli di un mosaico, questo li racchiude tutti».
Nel salone bianco e azzurro di villa Gancia si gira una scena d’insieme: «Siamo pronti? Allora andiamo…» dice allegra la Sandrelli uscendo nel sole del patio con il codazzo dei parenti. Ischia, tutt’intorno, è un’esplosione di colori e di profumi. Muccino ha girato anche al Castello Aragonese, a Sant’Angelo e in altri posti di grande bellezza, ma sullo schermo l’isola non avrà nome: «Dovevamo dare l’idea di un luogo piccolo, dal quale fosse impossibile evadere, l’abbiamo costruito mettendo insieme le tante magnifiche location di Ischia». Fare un film, spiega, significa sempre mettere in gioco una parte importante di sé. «Questo ritorno in Italia dopo la lunga parentesi negli Stati Uniti mi racconta moltissimo, nel film c’è la mia visione del mondo e delle relazioni umane. Un’autenticità che non finisce di stupirmi. Ne avevo bisogno, come regista e come uomo». La lezione più importante imparata a Hollywood, qual è? «Che tutto è relativo e tutto può succedere. Il viaggio è un’esplorazione della vita in tutti i sensi. Io ho viaggiato e ho conosciuto me stesso in maniera imprevedibile». Tra i pochissimi italiani ad aver lavorato con le major, che idea si è fatta del caso Weinstein? Sorpreso dallo scandalo sessuale che ha travolto l’ex mogul della Miramax? «Non è stata una sorpresa, ma è sorprendente l’aspetto violentissimo e criminoso delle azioni. Che ci fosse questa corte intorno a Weinstein è addirittura una non-notizia». Dobbiamo aspettarci altri casi, ci sono in giro altri Weinstein, secondo lei? «Ce ne sono ovunque, non c’è bisogno di andare fino in America per trovarli».
L’Italia di oggi, con i suoi cambiamenti, le lacerazioni e gli strappi, nel film si vedrà poco: «Nelle relazioni umane le dinamiche non cambiano né la storia racconta un tempo specifico. La tempesta isola i nostri personaggi dal mondo esterno, poi l’arrivo sulla terraferma li riporterà nella caotica esistenza quotidiana». Ma questa, semmai, è un’altra storia.
«A casa tutti bene», prodotto dalla Lotus con Rai Cinema, musiche di Nicola Piovani, uscirà il 14 febbraio, a San Valentino e l’idea al regista piace moltissimo: «In fondo parliamo d’amore, no?». I cinquant’anni compiuti a maggio lo fanno sentire come «un Ulisse più anziano, capace di guardare e raccontare le cose in modo più oggettivo, o meglio, meno impulsivo». Ma le passioni restano. Con Ischia, per esempio, confermata come location anche dopo il terremoto di agosto, il legame è antico e sotterraneo: «Mia madre è nata sull’isola ed io ci sono venuto tante volte in vacanza da piccolo. Poi mio padre, qualche giorno fa, mi ha raccontato che sono stato concepito proprio a Forio. E così sono tornato, senza saperlo, al Big Bang della mia esistenza».

“Verissimo”, Al Bano: “Sono ancora assieme a Loredana Lecciso”

Alla conduttrice Silvia Toffanin, il cantante si confida apertamente sulla sua vita privata. E annuncia: “La fabbrica dei figli è chiusa”
“Sto vivendo una fase eccezionale con Loredana Lecciso.

C_2_articolo_3096369_upiImageppLei è molto più saggia e colta di quello che gli altri possono pensare”. Lo ha detto Al Bano, ospite della puntata di “Verissimo” di sabato 23 settembre. Il cantante si confida su Loredana: “Eravamo arrivati a un passo dal dirci addio, ma onestamente né io né lei abbiamo avuto la forza di separarci”. E specifica: “In nome dei nostri figli, e non solo per quello, siamo ancora insieme”.
Il “leone di Cellino” parla anche della sua ex-compagna Romina Power e dice: “Ho accettato con grande dolore che Romina se ne andasse. In quel periodo ho mangiato veleno”. E alla domanda della conduttrice Silvia Toffanin che gli chiede se abbia mai pensato di farla finita, risponde: “Devo confessare che qualche volta ho avuto un brutto pensiero, ma poi mi sono detto che ero scemo”.
Anche con l’ex moglie, dopo la tempesta della separazione e gli anni di silenzio, sembra essere tornato il sereno. A tal proposito confida: “Io e Romina abbiamo trovato un bel modus vivendi attraverso la musica. L’amore può finire, ma il rispetto no e noi abbiamo recuperato il nostro rapporto”. E chiosa: “Siamo una coppia molto ben affiatata sul palco. Lei ha fatto le sue scelte e io le ho accettate”.
Infine, Al Bano – che afferma: “La fabbrica dei figli per me è chiusa” – sembra pronto, invece, per avere tanti nipotini: “Non vedo l’ora di diventare nonno, ma non ci sono avvisaglie”.