Ela Weber a Pomeriggio 5: Non sono lesbica. E sui concorrenti del GfVip svela un dettaglio choc…

4120618_1841_elaweber_grandefratello_non_sono_lesbica_odoriEla Weber senza freni: «Non sono lesbica». Durante la puntata di oggi di Pomeriggio 5, la “sellerona”, appena uscita dal Grande Fratello Vip, si è scagliata contro chi avrebbe ipotizzato un amore saffico tra lei e Jane Alexander. Per poi sparare a zero su alcune abitudini degli ex inquilini, svelando anche un dettaglio poco nobile… Ma andiamo con ordine.

Ela Weber avrebbe detto a Barbara D’Urso di essere furiosa con chi ha ipotizzato che la sua solidarietà femminile nei confronti di Jane Alexander potesse nascondere qualcosa di più. «Nessuno – avrebbe detto – può parlare del mio orientamento sessuale se non io. Non si devono permettere. Sono etero e ho un marito a casa. Già in passato mi capitò una cosa del genere e ho avuto conseguenze sul lavoro». A quel punto Barbara D’Urso furiosa l’avrebbe bloccata: «E allora pensa quanto erano scemi i tuoi capi. Ti puoi arrabbiare se ipotizzano che tu abbia un amante, uomo o donna che sia, perché hai un marito a casa. Ma non per altro…».

Ma Ela Weber è davvero senza freni e parla anche di un dettaglio poco elegante che sarebbe avvenuto nella Casa: «Sono contenta di essere uscita perché al GfVip non riuscivo a dormire. Ho dormito una notte in venti giorni. Perché nella stanza c’era sempre rumore e gli inquilini facevano odori…». A quel punto la blocca ridendo Alessandro Cecchi Paone, anche lui ospite di Barbara: «Non dire così, non è vero…». Ma ormai la gaffe è servita.

Selvaggia Lucarelli e l’attacco ad Asia Argento: prima dello scandalo Weinstein svela…

FUNWEEK – Dopo le accuse di stupro di Asia Argento contro il produttore Weinstein, Selvaggia Lucarelli muove un nuovo attacco all’attrice parlando di quella petizione firmata anni fa, proprio dalla figlia di Dario Argento, a favore di Polanski, anche lui accusato e processato di stupro. Ecco tutti i dettagli e le reazioni degli utenti.

asia-argento-selvaggia-lucarelliIl caso Weinstein continua a far rumore. In Italia, sono le dichiarazioni di Asia Argento ad essere al centro del mirino di critici e giornalisti, in particolare da Selvaggia Lucarelli.
Dopo lo scoppio dello scandalo, la figlia di Dario Argento ha rivelato di essere stata anche lei violentata dal produttore, con il quale ha poi continuato ad intrattenere rapporti per i successivi 5 anni per paura di veder distrutta la propria carriera.

È la Lucarelli a rincarare la dose dopo un primo messaggio, nel quale scriveva apertamente contro l’attrice: “Vai a letto con un bavoso potente per anni e non dici di no per paura che possa rovinare la tua carriera. Legittimo. Frigni 20 anni dopo su un giornale americano raccontando di tuoi rapporti da donna consenziente tra l’altro avvenuti in età più che adulta dipingendoli come ‘abusi’. Meno legittimo”.
Ma stavolta la blogger è andata a scavare più a fondo, risalendo ad un caso di diversi anni fa, riguardante Roman Polanski. Il regista fu accusato di aver stuprato una ragazzina di 13 anni e condannato al carcere. Nel corso di una lunghissima storia processuale, diverse star di Hollywood firmarono una petizione in suo favore. Chi non poteva mancare all’elenco? Ma Asia Argento, ovviamente.
“Nel 2009 Asia Argento firmó la petizione pro-Polanski (stupratore di 13enni) – ha scritto la Lucarelli – assieme a #weinstein e altri. Noi che abbiamo delle perplessità sul suo racconto (relative alla sua relazione consensuale lunga 5 anni) facciamo apologia dello stupro. Però, sia chiaro, le petizioni a favore di uno stupratore non le firmiamo”.
Una nuova polemica, dunque, alla quale tuttavia non mancano già pareri controversi da parte dei fan. C’è chi accusa la Lucarelli di mettere in atto del bullismo nei confronti di Asia Argento e chi cerca di fare un distinguo tra il caso Weinstein e quello Polanski, poi perdonato dalla vittima.
Ancora una volta, sul web imperversa una guerra a suon di post. Chi avrà ragione? La Argento o la Lucarelli?

Michael Jackson: “Stanno tentando di uccidermi…”, una lettera svela i timori della popstar

“Stanno tentando di uccidermi…”, “Ho paura per la mia vita”, così Michael Jackson scriveva ad un amico di lunga data, poche settimane prima di morire per un sovradosaggio di Propofol sedativo. Adesso l’amico, Michael Jacobshagen, ha deciso di rendere pubbliche le 13 lettere che la popstar gli aveva inviato e nelle quali svelava le sue più profonde preoccupazioni, supportando così le teorie che il cantante sia stato assassinato.

michael-jackson

Sulla morte di Jackson è quindi sempre più giallo. E se finora la teoria di un assassinio aveva come principale sostenitrice la figlia Paris Jackson queste 13 lettere aprono nuovi scenari interpretativi e sostegno di una morte non voluta.
Durante un’intervista per una trasmissione televisiva australiana Jacobshagen ha raccontato di essere stato chiamato in Germani, dove si trovava in quel momento, dall’amico Michael in lacrime, che gli chiedeva di tornare in America per stare con lui a Los Angeles. Sarebbe stato proprio in quell’occasione che il cantante avrebbe consegnato le lettere all’amico rivelandogli quanto fosse preoccupato per la sua vita. “Mi fanno molta pressione… sono preoccupato per la mia vita”, avrebbe scritto Jackson e non si capisce se quel “loro” di cui parla, stia per i promotori della AEG, che stavano organizzando per lui un tour in Inghilterra o per qualcun altro. “Durante quei giorni che hjo passato con lui Michael era emotivamente molto provato…”, ha detto Jacobshagen. Adesso bisognerà capire cosa davvero turbasse la popstar.