Selvaggia Lucarelli e l’attacco ad Asia Argento: prima dello scandalo Weinstein svela…

FUNWEEK – Dopo le accuse di stupro di Asia Argento contro il produttore Weinstein, Selvaggia Lucarelli muove un nuovo attacco all’attrice parlando di quella petizione firmata anni fa, proprio dalla figlia di Dario Argento, a favore di Polanski, anche lui accusato e processato di stupro. Ecco tutti i dettagli e le reazioni degli utenti.

asia-argento-selvaggia-lucarelliIl caso Weinstein continua a far rumore. In Italia, sono le dichiarazioni di Asia Argento ad essere al centro del mirino di critici e giornalisti, in particolare da Selvaggia Lucarelli.
Dopo lo scoppio dello scandalo, la figlia di Dario Argento ha rivelato di essere stata anche lei violentata dal produttore, con il quale ha poi continuato ad intrattenere rapporti per i successivi 5 anni per paura di veder distrutta la propria carriera.

È la Lucarelli a rincarare la dose dopo un primo messaggio, nel quale scriveva apertamente contro l’attrice: “Vai a letto con un bavoso potente per anni e non dici di no per paura che possa rovinare la tua carriera. Legittimo. Frigni 20 anni dopo su un giornale americano raccontando di tuoi rapporti da donna consenziente tra l’altro avvenuti in età più che adulta dipingendoli come ‘abusi’. Meno legittimo”.
Ma stavolta la blogger è andata a scavare più a fondo, risalendo ad un caso di diversi anni fa, riguardante Roman Polanski. Il regista fu accusato di aver stuprato una ragazzina di 13 anni e condannato al carcere. Nel corso di una lunghissima storia processuale, diverse star di Hollywood firmarono una petizione in suo favore. Chi non poteva mancare all’elenco? Ma Asia Argento, ovviamente.
“Nel 2009 Asia Argento firmó la petizione pro-Polanski (stupratore di 13enni) – ha scritto la Lucarelli – assieme a #weinstein e altri. Noi che abbiamo delle perplessità sul suo racconto (relative alla sua relazione consensuale lunga 5 anni) facciamo apologia dello stupro. Però, sia chiaro, le petizioni a favore di uno stupratore non le firmiamo”.
Una nuova polemica, dunque, alla quale tuttavia non mancano già pareri controversi da parte dei fan. C’è chi accusa la Lucarelli di mettere in atto del bullismo nei confronti di Asia Argento e chi cerca di fare un distinguo tra il caso Weinstein e quello Polanski, poi perdonato dalla vittima.
Ancora una volta, sul web imperversa una guerra a suon di post. Chi avrà ragione? La Argento o la Lucarelli?

Pamela Anderson e Julian Assange fidanzati, lei conferma: “Sì, ci amiamo”

«Sì, amo Julian Assange e voglio combattere con lui la guerra per i diritti dell’uomo». Sono parole di Pamela Anderson, che conferma a Vanity Fair le voci sull’amore con il giornalista di Wikileaks. Nei piani per il futuro, una casa in Francia, insieme all’ultimo figlio di Julian.

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La scintilla, racconta l’ex bagnina di Baywatch, è scoccata grazie a Vivienne Westwood: «Ma quando l’ho incontrato, a più riprese, nella sua minuscola stanza nell’ambasciata dell’Ecuador – ricorda Pamela – mi sono accorta che non erano solo i suoi principi a interessarmi». E ora, la relazione tra i due «è talmente straordinaria e complicata che non saprei descriverla», racconta l’attrice, che difende il suo compagno dalle accuse di stupro: «Sono certa che Julian non abbia mai usato la violenza della quale è accusato. Non ci sono prove, a parte un preservativo rotto. È una montatura per estradarlo verso gli Stati Uniti, che vogliono distruggerlo. Per questo chiedo per lui asilo in Francia, come lo chiedo per tutti i rifugiati politici».

Bufera su “Ultimo tango a Parigi” per la scena dello stupro: “L’attrice non era consenziente”

«Dovrebbe finire in prigione», «gli andrebbero tolti tutti i premi», «il film non andrebbe più fatto vedere». Sono fra le centinaia di reazioni indignate sui social network contro Bernardo Bertolucci, e che hanno visto protagonisti anche star come Chris Evans, Anna Kendrick e Jessica Chastain. A causarle, la pubblicazione due giorni fa sul sito Usa di Elle (ripreso in tutto il web) di una video intervista del 2013 alla trasmissione olandese College Tour, nella quale Bertolucci ammette che l’allora 19enne Maria Schneider non era consenziente nella celebre scena del burro di L’ultimo tango a Parigi.

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Nella sequenza, il personaggio interpretato dall’allora 48enne Marlon Brando, costringe la ragazza cui dà volto la giovane attrice a un violento rapporto anale. La vicenda non è nuova e il film stesso ha una lunga travagliata storia, e una controversia legale, sfociata con la condanna al rogo della pellicola il 29 gennaio 1976, per poi essere riabilitata dalla censura nel 1987. Bertolucci dice di «aver agito in un modo orribile con Maria, perché non le ho spiegato cosa sarebbe successo». Tutto per avere «la sua reazione come ragazza, non come attrice. Volevo si sentisse realmente umiliata». L’autore di L’ultimo imperatore pur ammettendo di sentire dei forti sensi di colpa verso Maria Schneider (morta nel 2011 per un tumore, dopo una vita complicata anche da problemi psicologici e tossicodipendenza), dice di non essersi pentito di aver girato così quella scena, perché «a volte nei film per ottenere una certa reazione bisogna essere liberi».  L’attrice aveva parlato spesso dello shock causato in lei dal film, sottolineando, in particolare, in un’intervista del 2007 con il Daily Mail, che pur non essendoci stato, nella scena in questione, un reale rapporto sessuale si era sentita «realmente umiliata e, per essere onesti, un pò stuprata da Brando e da Bertolucci. Dopo aver girato Brando non mi consolò nè si scusò». L’indignazione globale esplosa sul web (c’è anche chi sta tentando di pubblicare commenti offensivi, che vengono prontamente cancellati, sulle pagine di wikipedia dedicate al regista) è stata alimentata dal titolo dell’articolo iniziale su Elle (« Bertolucci ammette di aver complottato per girare una scena di stupro non consensuale in L’ultimo tango a Parigi»), rilanciato ovunque, che ha portato molti internauti a credere si sia trattato di una vera violenza sessuale.  «Per tutte le persone che amano questo film – ha scritto Jessica Chastain – state guardando una 19enne stuprata da un 48enne. Il regista ha pianificato l’aggressione. Mi fa star male». Mentre Chris Evans commenta: «Wow. Non guarderò più questo film, Bertolucci o Brando nello stesso modo. Questo va oltre il disgustoso. Provo rabbia». Anna Kendrick ricorda che «Miss Schneider aveva dichiarato tutto questo anni fa. Ma ricevevo occhiatacce quando mi trovavo a parlarne con qualcuno (uomini)». Evan Rachel Wood (che ha rivelato recentemente di essere stata vittima in passato di due stupri) definisce ciò che è successo alla Schneider «straziante e oltraggioso. Quei due ( Bertolucci e Brando, ndr) dovevano essere individui molto malati a pensare che andasse bene (agire così)». Mentre la regista di Selma Ava Duvernay, bolla l’accaduto come «ingiustificabile. Come regista posso a malapena immaginare. Come donna sono disgustata, inorridita e piena di rabbia».   Il regista, nel 2011 dopo la morte dell’attrice, aveva dichiarato che avrebbe voluto chiederle scusa. «La sua morte è arrivata troppo presto, prima che io potessi riabbracciarla teneramente, dirle che mi sentivo legato a lei come il primo giorno, e almeno per una volta, chiederle scusa». Bertolucci ricordava: «Il rapporto forte e creativo avuto durante le riprese di Ultimo Tango si era avvelenato col passare del tempo. Maria mi accusava di averle rubato la sua giovinezza e solo oggi mi chiedo se non c’era qualcosa di vero. In realtà era troppo giovane per poter sostenere l’impatto con l’imprevedibile e brutale successo del film». La Schneider ne fu travolta e in un’intervista raccontò che la scena del burro non era in copione ma che fu un’idea di Marlon Brando. Prigioniera della Jeanne di Ultimo tango ce l’aveva con il suo regista e ad ogni intervista ripeteva di essere stata ingannata da Bertolucci. «Quella scena non volevo farla e mi sono sentita quasi violentata. Sì, le mie lacrime erano vere», dichiarò più volte.