Michelle Hunziker, fine di un incubo: condannato lo stalker che le inviava foto di donne nude e coltelli

michelle_hunziker_stalker_condannato_13102747Fine di un incubo per Michelle Hunziker. I carabinieri di Caravaggio hanno notificato questa mattina a un uomo di 37 anni, italiano, di Fornovo San Giovanni, nella Bassa bergamasca, una misura di sicurezza personale provvisoria della libertà vigilata. L’uomo era imputato davanti al tribunale di Milano per stalking, riguardo a fatti risalenti all’autunno del 2016 e commessi in danno della showgirl svizzera.

In particolare, il bergamasco avrebbe inviato diverse email al Gabibbo della trasmissione televisiva Striscia la Notizia, con allegate foto di nudi femminili e di un coltello, ingenerando così uno stato d’ansia nei confronti della conduttrice, che già in passato aveva subito atti persecutori da parte di altre persone.

L’aver utilizzato mezzi informatici e telematici ha costituito un’aggravante. La misura applicata da oggi prevede anche una cura per il trentasettenne in una struttura sanitaria. Già in passato l’uomo era stato destinatario di provvedimenti sanitari a causa dei suoi problemi psicofisici. Una perizia ne aveva però accertato le capacità di intendere e volere.

80mila euro di cachet, Gigi DʼAlessio: “Canto io ma mangiamo in 400”

Il cantante spiega come solo una parte dei soldi resta in tasca sua: “16mila euro vanno allo Stato, e poi ci sono i musicisti, i fonici…”. Lʼopposizione: “60mila euro da imputare al bilancio comunale”
Dopo le polemiche sul maxi-cachet di 80mila euro pagati per averlo in concerto, Gigi D’Alessio risponde dal palco di Pratola Serra (Avellino).

C_2_articolo_3092912_upiImagepp“Ricordatevi che qua stiamo sempre uno a cantà e 400 a mangià” – dice il cantante, che spiega come quella cifra non finisce interamente nelle sue tasche. “16mila vanno allo Stato, all’Iva”, mentre un’altra parte serve per pagare gli addetti ai lavori (come “la sicurezza, i musicisti, i fonici”).
Gli 80mila euro – che secondo D’Alessio sono “soldi offerti da 42 sponsor”, poiché “il Comune non ha tirato fuori un euro” – servirebbero altresì ad allestire “il palco” e impiegare “i furgoni”, “i camion”, nonché a pagare “gli alberghi, l’Enpals, la Siae”. La polemica sul maxi-cachet era stata sollevata sul piano politico dall’opposizione (“Hanno pagato i cittadini”) dell’amministrazione comunale vigente di Pratola Serra, guidata dal sindaco Emanuele Aufiero.
L’opposizione: “Il concerto costa 90mila, di cui 60mila imputabili al Comune” – In una nota, il gruppo di opposizione “Siamo Pratola Serra” è ritornato sul costo del concerto di Gigi D’Alessio, sottolineando come sia vero che “uno canta e quattrocento magnano”, ma anche che “i cittadini di Pratola Serra pagano”.
I soldi impiegati per permettere l’esibizione live ammonterebbero “a oltre 90 mila euro”, di cui “circa 60mila da imputare al bilancio comunale”, “mentre il cantante parla di soli 80mila”. Invocando trasparenza sui soggetti che hanno finanziato l’evento musicale, il gruppo sottolinea che gli “sponsor e relative somme versate non coprono affatto l’intero costo del concerto”, ma un totale di “32.600,00 euro”.