Niente condono per Pippo Baudo: dovrà pagare al Fisco 257mila euro

baudo-638x425Nessun condono fiscale per Pippo Baudo. Sul tavolo c’è l’avviso di accertamento con il quale l’Agenzia delle Entrate gli ha intimato di pagare 257.538 euro per Irpef e Ilor evase nel 1996. A decidere il no al condono è stata la Cassazione che ha accolto il ricorso del Fisco contro il presentatore al quale la Commissione Tributaria Regionale della Sicilia, nel 2010, aveva invece concesso il diritto al condono nonostante il noto conduttore televisivo fosse stato condannato per reati tributari. I Supremi giudici hanno annullato senza rinvio il via libera al condono e ora Baudo dovrà pagare gli avvisi di accertamento.

In primo grado i giudici tributari, ricorda la Cassazione, avevano escluso che Baudo potesse «usufruire del condono in quanto sottoposto a procedimento penale per reati» previsti dal testo unico sul fisco del 2000 di cui il presentatore «aveva avuto formale conoscenza». Baudo è stato infatti condannato per reati fiscali a un anno e nove mesi di reclusione con il beneficio della pena sospesa, per la vicenda delle telepromozioni.

In appello, invece, la Commissione Tributaria aveva dato il via libera ad usufruire del condono, nonostante la condanna. Adesso gli ermellini hanno stabilito che la volontà del legislatore, nel testo sul fisco del 2000, è quella di «precludere l’accesso alla definizione agevolata a chiunque sia stato imputato di un qualsiasi reato tributario in ragione, cioè, di una sorta di ‘indennità’ a fruire del beneficio del condono». Questa conclusione, per la Cassazione, non è da mettere in discussione in quanto il Parlamento «in materia di disciplina di condoni fiscali ha ampia discrezionalità, come tale insindacabile».

80mila euro di cachet, Gigi DʼAlessio: “Canto io ma mangiamo in 400”

Il cantante spiega come solo una parte dei soldi resta in tasca sua: “16mila euro vanno allo Stato, e poi ci sono i musicisti, i fonici…”. Lʼopposizione: “60mila euro da imputare al bilancio comunale”
Dopo le polemiche sul maxi-cachet di 80mila euro pagati per averlo in concerto, Gigi D’Alessio risponde dal palco di Pratola Serra (Avellino).

C_2_articolo_3092912_upiImagepp“Ricordatevi che qua stiamo sempre uno a cantà e 400 a mangià” – dice il cantante, che spiega come quella cifra non finisce interamente nelle sue tasche. “16mila vanno allo Stato, all’Iva”, mentre un’altra parte serve per pagare gli addetti ai lavori (come “la sicurezza, i musicisti, i fonici”).
Gli 80mila euro – che secondo D’Alessio sono “soldi offerti da 42 sponsor”, poiché “il Comune non ha tirato fuori un euro” – servirebbero altresì ad allestire “il palco” e impiegare “i furgoni”, “i camion”, nonché a pagare “gli alberghi, l’Enpals, la Siae”. La polemica sul maxi-cachet era stata sollevata sul piano politico dall’opposizione (“Hanno pagato i cittadini”) dell’amministrazione comunale vigente di Pratola Serra, guidata dal sindaco Emanuele Aufiero.
L’opposizione: “Il concerto costa 90mila, di cui 60mila imputabili al Comune” – In una nota, il gruppo di opposizione “Siamo Pratola Serra” è ritornato sul costo del concerto di Gigi D’Alessio, sottolineando come sia vero che “uno canta e quattrocento magnano”, ma anche che “i cittadini di Pratola Serra pagano”.
I soldi impiegati per permettere l’esibizione live ammonterebbero “a oltre 90 mila euro”, di cui “circa 60mila da imputare al bilancio comunale”, “mentre il cantante parla di soli 80mila”. Invocando trasparenza sui soggetti che hanno finanziato l’evento musicale, il gruppo sottolinea che gli “sponsor e relative somme versate non coprono affatto l’intero costo del concerto”, ma un totale di “32.600,00 euro”.

Brad Pitt condannato a pagare 565 mila euro a unʼartista francese

Smentite le voci che si rincorrono da tempo di una possibile riconciliazione tra Brad Pitt e Angelina Jolie, per il divo ci sono altri grattacapi da risolvere. L’attore è stato condannato a pagare 565 mila euro all’artista visiva Odile Soudant che era stata incaricata di illuminare la tenuta di Chateau Mirava, acquistata da una società riconducibile ai “Brangelina”. Dopo due anni di lavori la società di Pitt ha fermato tutto, fatture comprese….

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La decisione della corte d’appello di Parigi risale all’aprile scorso, racconta il quotidiano francese Liberation. Brad Pitt sarà costretto a sborsare un bel po’ di denaro all’artista francese Odile Soudant. Di quei 565 mila euro 60 mila solo per danno di immagine e reputazione.
L’artista visiva specializzata in installazioni luminose che dirige la sezione luci del prestigioso studio di Jean Nouvel (architetto che Brad ammira a tal punto da aver chiamato Shiloh Nouvel una delle sue figlie) era stata incaricata di illuminare la tenuta di Chateau Miraval, nell’Alto Var. Magione che una società riconducibile a Brad Pitt e Angelina Jolie acquistò nel 2008 per 45 milioni, dopo che per due anni la coppia aveva vissuto lì in affitto. Ma poi nel 2014, dopo oltre due anni di lavori regolarmente retribuiti, la società del divo decide di fermare tutto e di conseguenza anche i pagamenti. Motivo che ha spinto la Soudant a fare causa a Brad portando a casa la sua vittoria… e un bel po’ di soldi.

Diele choc: “Io dipendente da eroina, ma la droga non c’entra. Non sono un criminale”

«Sono colpevole», «urlerò la mia colpevolezza con tutte le forze. Non ho scuse, ho sbagliato e devo pagare. Devo pagare quello che decideranno i giudici e se servisse a qualcosa pagherei di tasca mia anche qualunque cosa alla famiglia. Però non sono un criminale. In televisione si parla di me come un assassino drogato: non è così». Così Domenico Diele, l’attore che nella notte tra venerdì e sabato ha tamponato lo scooter di Ilaria Dilillo, morta in seguito all’incidente, in un colloquio raccolto in cella nel carcere di Fuorni (Salerno) dal consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli e riportato oggi dal Corriere della Sera.

attore-Domenico-diele«Io non sono uno che prima si è drogato e poi si è messo a guidare come un pazzo finendo per provocare una tragedia», dice Diele. «Sono dipendente da eroina, questo sì, ma la droga non c’entra con l’incidente. Mi sono distratto con il cellulare. Ho un telefonino che funziona male, c’è un tasto che non va, e io per cercare di fare una telefonata ho abbassato gli occhi». «Non me ne sono nemmeno reso conto subito di quello che era successo. Solo quando sono sceso dall’auto ho visto e ho capito». «Ho soltanto il lavoro, e se da questa vicenda uscirò con la carriera distrutta non avrò più nemmeno quello. È giusto che paghi per quello che ho fatto, ma non che mi si dipinga come un criminale. Quella storia della coca, per esempio, è vecchia di un anno, nemmeno me ne ricordavo più». «Mi sono pure sorpreso quando quella bustina è uscita fuori, stava nel portafogli da una vita. L’altra sera non avevo sniffato niente». «Non avevo il permesso di guidare. Ma l’ho fatto perché mia cugina ci teneva ad avermi al suo matrimonio», «e l’unico modo per esserci era andare e tornare in macchina nella stessa giornata». «Vorrei incontrare il padre di quella donna, inginocchiarmi davanti a lui e ammettere le mie colpe. Ma anche provare a spiegargli che è stato un incidente e non un omicidio».

Tori Spelling sommersa dai debiti, condannata a pagare 200mila euro

Nuovi guai finanziari per Tori Spelling e il marito Dean McDermott, che ultimamente stanno navigando in cattive acque. A quanto riporta il “Daily Mail”, l’ex stellina di “Beverly Hills” è stata condannata a pagare alla City National Bank la somma di 220mila dollari (circa 200mila euro).

22Tori-Spelling-1La coppia nel 2010 aveva contratto un prestito da 400mila dollari, rifiutandosi però in seguito di risarcire buona parte del debito (circa 188mila dollari).
La banca ha quindi trascinato i McDermott in tribunale, anche se loro non si sono mai presentati, accusando inoltre la Spelling di essere andata in rosso di ben 17mila dollari sul suo conto corrente. A tutto questo va aggiunto il debito da 87mila dollari della carta di credito American Express e i 600mila dollari prelevati forzatamente dal suo conto per le tasse non pagate.
Dopo aver superato con difficoltà i tradimenti del marito, ora Tori si trova ad affrontare un altro periodo nero. Nemmeno il consistente patrimonio di famiglia può esserle d’aiuto. Il padre Aaron, produttore multimilionario scomparso nel 2006, le ha infatti lasciato in eredità ‘solo’ 800mila dollari a fronte di un patrimonio stimato intorno ai 600 milioni di dollari. Lei però pare non sembra preoccuparsene e su Instagram continua a documentare la sua vita a cinque stelle, fatta di ristoranti di lusso e vacanze in famiglia.

Barbara D’Urso non dovrà più pagare l’assegno all’ex marito

Barbara D’Urso, che ha appena festeggiato i 60 anni, da oggi non dovrà pagare più all’ex marito, Michele Carfora, l’assegno del divorzio riconosciutogli in primo grado dal Tribunale di Roma. Lo ha stabilito con sentenza pubblicata il 2 maggio scorso la Corte d’Appello di Roma.

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La presidente, Germana Corsetti, ha cancellato l’obbligo dell’assegno della anchor-woman di Canale 5, dopo che la D’Urso era stata denunciata penalmente dall’ex marito per il mancato pagamento di un assegno che non era dovuto e che non avrebbe mai dovuto essere versato. La notizia arriva nel giorno in cui una sentenza della Cassazione archivia definitivamente l’assegno di divorzio legato al tenore di vita matrimoniale, sostituendolo con nuovi parametri basati sulla valutazione dell’indipendenza o dell’autosufficienza economica dell’ex coniuge che lo richiede. Barbara d’ Urso e Michele Carfora si erano separati consensualmente nel 2006, dopo appena tre anni di matrimonio, ma al divorzio il marito ha chiesto l’assegno alla moglie. La D’Urso, difesa dall’avvocato Valeria De Vellis dello studio legale Carnelutti di Milano, secondo la Corte, oggi deve essere «definitivamente esonerata» dall’obbligo di versare l’assegno «divorzile» all’ex coniuge, perché Michele Carfora, formando una nuova famiglia dalla quale è anche nata una figlia, «ha determinato il venire meno dell’obbligo di solidarietà post-coniugale». Michele Carfora non aveva negato in giudizio la convivenza, ma aveva dichiarato che la stessa, durata quanto meno dal 2009 al 2016, si era interrotta. Tuttavia, la Corte d’Appello di Roma ha fatto valere il principio, espresso dalla Cassazione in alcune recenti sentenze, per cui la formazione da parte del coniuge divorziato di una nuova famiglia di fatto, «rescindendo ogni connessione con il tenore e il modello di vita caratterizzanti la pregressa fase di convivenza matrimoniale», determina la perdita definitiva dell’assegno divorzile e non la semplice sospensione dello stesso, a prescindere dalle sorti del nuovo nucleo familiare. Secondo la Corte d’Appello di Roma l’assegno non è dovuto anche perché durante il matrimonio ciascuno dei coniugi, entrambi personaggi dello spettacolo dotati di reddito, si manteneva da sé.

Gigi d’Alessio nei guai, debiti per 25 milioni: “Canterò altri 15 anni per poterli pagare”

Gigi d’Alessio è nei guai. Il cantante napoletano ha debiti per 25 milioni di euro frutto di un esposto nei confronti delle sue società. “Sono la vittima, non il carnefice. Ora canterà e farò concerti per i prossimi 15 anni solo per pagare”, dice al Corriere della Sera. Per rientrare dei problemi finanziari è già pronto un accordo di rateizzazione per 5mila euro mensili e un acconto da 30mila euro che firmerà la prossima settimana.

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Pignorata inoltre la sua villa in Sardegna e diversi terreni, appartamenti e società di sua proprietà. Tra i rapporti difficili anche quelli con Valeria Marini alla quale deve circa 200mila euro. “Onorerò gli impegni in attesa che qualcun altro (facendo riferimento proprio all’ex marito della Marini Giovanni Cottone, col quale ha tentato di riportare il marchio Lambretta in Italia) onori i suoi nei miei confronti. Perché io sono la vittima e non il carnefice”. Spiega ancora al Corriere della Sera.

Bobby Solo, dramma in famiglia: ecco cosa è successo a sua figlia Veronica

Brutte notizie per Bobby Solo che, a quanto pare, negli ultimi tempi non può dormire affatto sonni tranquilli. Dopo essere portato in tribunale da sua figlia Veronica Sati, nata dalla relazione tra il cantante e Mimma Foti (la ragazza lo accusava di non pagare gli alimenti da anni), altre grane arrivano sempre da sua figlia Veronica.

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La ragazza, è stata ricoverata per colpa di un esaurimento nervoso dopo aver perso quasi 10 chili: secondo quanto dice, la causa del suo esaurimento nervoso sarebbe proprio la situazione che sta vivendo con suo padre Bobby Solo. La notizia del ricovere era stata tenuta segreta fino a poche ore fa, cioè quando Veronica Sati è stata dimessa dall’ospedale dove era ospitata da ben due settimane. Secondo alcuni rumors, sembrerebbe che a dare il colpo di grazia a Veronica sia stato un video apparso sui social network, nel quale Bobby Solo appariva felice e spensierato insieme a Muriel, un’altra figlia che il cantante ha avuto da una precedente relazione.