The Voice, il poker di giudici: Morgan, SferaEbbasta, Lamborghini e Guè Pequeno

4302255_1628_thevoice_giudiciManca ancora l’ufficialità, ma The Voice of Italy sembra aver scelto i quattro giudici per la prossima edizione. A sedere sulle poltrone rosse del talent di Rai2 potrebbero essere Morgan, SferaEbbasta, Elettra Lamborghini e Guè Pequeno. Dopo il ritorno in Rai con lo speciale dedicato ai Queen, Morgan tornerebbe a ricoprire la carica di coach dopo le esperienze a X Factor e Amici. Si tratterebbe invece di un esordio assoluto nelle vesti di giudice per Sfera Ebbasta, che porterebbe per la prima volta il mondo della trap in prima serata sulla Rai.

La quota rosa della nuova giuria dovrebbe invece essere appannaggio unico di Elettra Lamborghini, classe ’94, nipote di Ferruccio Lamborghini e molto nota per il tormentone “Pem Pem”. La quarta poltrona, ancora in bilico, potrebbe essere occupata dal rapper Guè Pequeno, appartenente alla scuderia della casa discografica BHMG come Sfera ed Elettra. Si tratta per ora di indiscrezioni, che però trovano importanti riscontri fra gli addetti ai lavori del mondo dello spettacolo. Una giuria senza dubbio alternativa, a cui manca forse un elemento “nazionalpopolare” in grado di attrarre la fetta di pubblico over della Rai, ma che promette già da ora grandi scintille.

80mila euro di cachet, Gigi DʼAlessio: “Canto io ma mangiamo in 400”

Il cantante spiega come solo una parte dei soldi resta in tasca sua: “16mila euro vanno allo Stato, e poi ci sono i musicisti, i fonici…”. Lʼopposizione: “60mila euro da imputare al bilancio comunale”
Dopo le polemiche sul maxi-cachet di 80mila euro pagati per averlo in concerto, Gigi D’Alessio risponde dal palco di Pratola Serra (Avellino).

C_2_articolo_3092912_upiImagepp“Ricordatevi che qua stiamo sempre uno a cantà e 400 a mangià” – dice il cantante, che spiega come quella cifra non finisce interamente nelle sue tasche. “16mila vanno allo Stato, all’Iva”, mentre un’altra parte serve per pagare gli addetti ai lavori (come “la sicurezza, i musicisti, i fonici”).
Gli 80mila euro – che secondo D’Alessio sono “soldi offerti da 42 sponsor”, poiché “il Comune non ha tirato fuori un euro” – servirebbero altresì ad allestire “il palco” e impiegare “i furgoni”, “i camion”, nonché a pagare “gli alberghi, l’Enpals, la Siae”. La polemica sul maxi-cachet era stata sollevata sul piano politico dall’opposizione (“Hanno pagato i cittadini”) dell’amministrazione comunale vigente di Pratola Serra, guidata dal sindaco Emanuele Aufiero.
L’opposizione: “Il concerto costa 90mila, di cui 60mila imputabili al Comune” – In una nota, il gruppo di opposizione “Siamo Pratola Serra” è ritornato sul costo del concerto di Gigi D’Alessio, sottolineando come sia vero che “uno canta e quattrocento magnano”, ma anche che “i cittadini di Pratola Serra pagano”.
I soldi impiegati per permettere l’esibizione live ammonterebbero “a oltre 90 mila euro”, di cui “circa 60mila da imputare al bilancio comunale”, “mentre il cantante parla di soli 80mila”. Invocando trasparenza sui soggetti che hanno finanziato l’evento musicale, il gruppo sottolinea che gli “sponsor e relative somme versate non coprono affatto l’intero costo del concerto”, ma un totale di “32.600,00 euro”.

Brad Pitt condannato a pagare 565 mila euro a unʼartista francese

Smentite le voci che si rincorrono da tempo di una possibile riconciliazione tra Brad Pitt e Angelina Jolie, per il divo ci sono altri grattacapi da risolvere. L’attore è stato condannato a pagare 565 mila euro all’artista visiva Odile Soudant che era stata incaricata di illuminare la tenuta di Chateau Mirava, acquistata da una società riconducibile ai “Brangelina”. Dopo due anni di lavori la società di Pitt ha fermato tutto, fatture comprese….

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La decisione della corte d’appello di Parigi risale all’aprile scorso, racconta il quotidiano francese Liberation. Brad Pitt sarà costretto a sborsare un bel po’ di denaro all’artista francese Odile Soudant. Di quei 565 mila euro 60 mila solo per danno di immagine e reputazione.
L’artista visiva specializzata in installazioni luminose che dirige la sezione luci del prestigioso studio di Jean Nouvel (architetto che Brad ammira a tal punto da aver chiamato Shiloh Nouvel una delle sue figlie) era stata incaricata di illuminare la tenuta di Chateau Miraval, nell’Alto Var. Magione che una società riconducibile a Brad Pitt e Angelina Jolie acquistò nel 2008 per 45 milioni, dopo che per due anni la coppia aveva vissuto lì in affitto. Ma poi nel 2014, dopo oltre due anni di lavori regolarmente retribuiti, la società del divo decide di fermare tutto e di conseguenza anche i pagamenti. Motivo che ha spinto la Soudant a fare causa a Brad portando a casa la sua vittoria… e un bel po’ di soldi.

Tomaso Trussardi, Michelle Hunziker e la villa in regalo che lo fa preoccupare

Michelle Hunziker e Tomaso Trussardi sono ormai una coppia consolidata da anni, data anche la nascita di due bambine. Il rampollo della casa di moda ha deciso quindi di regalare una bella villa per le vacanze alla mogliettina, che però preferirebbe rimanere nella “sua” Varigotti, dove trascorre gran parte del periodo estivo.

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La cosa preoccuperebbe non poco Tomaso: “Iniziano i lavori per la costruzione della villa che Tomaso Trussardi ha deciso di regalare alla moglie Michelle Hunziker – fa sapere Carlo Mondonico per “Novella2000” nelle rubrica “Mondo News” – È arrivato infatti l’ok per edificare sul terreno che Trussardi ha comprato un paio di anni fa a Gaino, frazione di Toscolano Maderno, sul Lago di Garda.
Si tratterebbe di una mega villa con parco e vista panoramica sul lago, nella quale Tomaso ha già deciso di far costruire un’incantevole piscina esterna e interna (collegata da un tunnel), come quella dei migliori centri benessere, in modo da soddisfare le esigenze della sua famiglia che qui dovrebbe trascorrere poi le vacanze estive. Anche se la Hunziker non sembra intenzionata a rinunciare a Varigotti, la località ligure che è solita frequentare da anni con le amiche, fin da quando era single. E che a Tomaso Trussardi non è mai piaciuta”.