“Fedez menestrello dei No Expo, ispiratore dei black bloc”: Filippo Facci condannato per diffamazione, ecco quanto dovrà pagare

3529577_1927_collage_2018_02_05Il Tribunale di Milano ha condannato in sede civile al pagamento di 8mila euro, più le spese processuali, il giornalista Filippo Facci, e Facci in solido con il quotidiano Libero, con l’allora direttore Maurizio Belpietro, a risarcire altri 4mila euro, per alcune dichiarazioni e un articolo di Facci ritenuti diffamatori nei confronti del rapper Fedez definito «menestrello» dei No Expo nell’occasione degli incidenti che si verificarono il giorno dell’inaugurazione dell’esposizione internazionale.

Fedez, difeso dall’avvocato Cristiano Magaletti, aveva promosso il giudizio perché riteneva fosse stato diffamato su Twitter, durante la trasmissione radiofonica «La Zanzara» e nell’articolo «Niente da capire», sempre da Facci, per essere stato individuato come colui che avrebbe appoggiato e aizzato la violenza dei Black Bloc.

Il giudice Loretta Dorigo ha rilevato come fossero «dal tono fortemente aggressivo, quasi da hater» espressioni come: «È ufficiale. Fedez è un cretino; pazienza, è un modo di farsi notare… ed è un modo di schierarsi coi minorati che ieri hanno imbrattato muri e danneggiato vetrine. I decerebrati NoExpo hanno il loro menestrello. È un tamarro di Rozzano». Fedez – come sottolinea il suo legale – aveva deciso di ignorare, di non reagire e di non commentare le dichiarazioni del giornalista, ponendo la questione al vaglio degli organi giudiziari.

Guendalina Canessa e l’arresto di Alessio Lo Passo: “Ecco come sono andate le cose”

“Sabato siamo andati insieme a Monza da Milano: era stata una giornata serena, fino a quando non è successo il fattaccio”.
Guendalina Canessa racconta l’arresto di Alessio Lo Passo in seguito a una condanna definitiva: “L’ho vissuto in prima persona senza capire – ha raccontato a “Visto” – Dopo aver presenziato all’inaugurazione del negozio, in un clima molto carino, siamo saliti in auto per tornare a Milano. Io non volevo far tardi perché a casa mi aspettava mia figlia Chloe, ma per fortuna eravamo in perfetto orario.

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Alessio guidava, accanto a lui c’era Lele e dietro c’eravamo io e un loro amico. A un certo punto ci siamo accorti che c’era una macchina dei Carabinieri che ci seguiva, con i lampeggianti accesi. Così ci siamo fermati e un carabiniere ha chiesto ad Alessio patente e libretto di circolazione”.
Le cose sembravano andare bene: “Ho pensato al solito controllo dell’alcol test, ma ero serena perché lui aveva bevuto solo acqua minerale, come suo solito, Poi però il carabiniere ha invitato Alessio a seguirlo. In quel momento ho capito che la situazione sarebbe andata per le lunghe, ma continuavo a non immaginare quello che poi sarebbe successo. Lele Mora, infatti, mi aveva detto che Alessio aveva cambiato residenza, che per questo motivo non aveva ricevuto dei documenti e che con tutta probabilità l’avevano trattenuto per sistemare la questione”.
Guendalina è tornata a casa grazie a un passaggio e ha saputo dell’accaduto: “Gli ho mandato un messaggio sul cellulare per sapere se fosse tutto a posto, ma non ho ricevuto risposta e solo il giorno dopo, leggendo i giornali, ho saputo dell’arresto”.