Antonella Mosetti, figlia sempre più irriconoscibile: la foto lascia i fan sconcertati

4058406_8_20181022191135A 22 anni Asia Nuccetelli ha sulle spalle una pressione mediatica notevole e l’essere figlia di Antonella Mosetti non è di grande aiuto: dopo una serie di ritocchini più o meno incisivi, la trasformazione della giovane appare talmente eccessiva da non essere apprezzata dai fan e le foto su Instagram sono una prova schiacciante.

Il confronto con la madre e la voglia di apparire sempre più bella ha portato Asia Nuccetelli a perdere un viso angelico, certamente non perfetto (ma chi lo è?) ma almeno riconoscibile.

Adesso che ha rifatto il naso, gonfiato le labbra, pompato gli zigomi e rimodellato pesantemente il corpo, anche se si sente più a suo agio, agli occhi del popolo del web è invece finta e per questa ragione è spesso oggetto di attacchi, insulti e offese.

Asia Nuccetelli e la foto della trasformazione che fa storcere il naso agli haters
Antonella Mosetti ha voluto dedicare sul proprio profilo Instagram dolcissime parole tratte dal brano ‘Vita’ di Gigi D’Alessio e quello che voleva essere un gesto tenerissimo si è trasformato in una terribile occasione per minare ancor di più l’autostima della ragazza: “Mostro”, “la madre è più bella” oppure “Non si riconosce più”.

Asia Nuccetelli sta attraversando un periodo non facile dopo il matrimonio prima annunciato e poi apparentemente saltato con il fidanzato Gianfranco Battistini.

Inoltre solo qualche mese fa la madre andava a Domenica Live per rendere noto che dopo gli interventi di chirurgia estetica a cui si è sottoposta con il suo appoggio, “è stata distrutta psicologicamente. Tanto che non vuole fare più televisione”.

In effetti se torniamo indietro a 2 anni fa quando la 22enne ha varcato la porta rossa insieme all’ex stella di Non è la Rai, dire che appariva diversoa suona come un triste eufemismo.

C’è da dire in ogni caso che se da una parte gli haters si fanno sentire dall’altra, la ragazza viene difesa a spada tratta dai fan della prima ora che apprezzano la sua maturità e il fascino non più tanto acqua e sapone.

Guendalina Tavassi: «Incinta a 17 anni, mio padre per mesi e mesi non mi ha rivolto la parola»

http_media.gossipblog.iteed3gue«Papà per mesi e mesi non mi rivolse la parola», Guendalina Tavassi, ex gieffina ed isolana dell’edizione targata Ventura, è rimasta incinta a 17 anni della sua prima figlia, Gaia, nata dal passato rapporto con Remo Nicolini. Il papà della Tavassi però per mesi non le ha rivolto la parola: “Mi disse solo che metteva a disposizione un tetto per me e per la piccola. Per quanto riguardava la gestione di mia figlia invece me la sarei dovuta sbrigare da sola. Oggi lo ringrazio perché il dovermi occupare di mia figlia mi ha fatto maturare e resa migliore”.

Sposata con l’imprenditore Umberto D’Aponte, con cui ha avuto due figli, Chloe e Salvatore, ricorda anche la sua infanzia, segnata dalla separazione dei genitori: “La separazione dei miei genitori è stato il trauma della mia adolescenza – ha piegato al settimanale “Ora” – Non posso dire di essere stata una bambina infelice.

Decisi di vivere con mio padre, mentre mio fratello rimase con mia madre. Per questo, papà è stato anche un mammo e questo suo ruolo era anche divertente (…) Non mi vietava nulla, ho sempre fatto di testa mia. Mi ha viziato e coccolato e ancora oggi è perdutamente innamorato di me”

Asia Argento risponde a Morgan sul pignoramento: “Ha ignorato i suoi doveri, io madre single in difficoltà economiche”

Risponde alle accuse di Morgan Asia Argento, dopo il pignoramento della casa per la mancanza dei pagamenti sul mantenimento della loro figlia. «Morgan ha ignorato le sue responsabilità legali e morali, vergognosamente, trascurando completamente le cure della propria figlia, lasciando tale responsabilità interamente a una madre single in difficoltà finanziarie. Ecco come è andata veramente». Sono queste le parole dell’attrice, come riporta La Stampa.

1441378032288Asia ha scritto una lettera al quotidiano in cui ha spiegato le ragioni del suo provvedimento. Morgan ha dichiarato di aver messo al mondo le sue due figlie (una con Asia, l’altra da Jessica Mazzoli) volontariamente e non per errore e di non aver mai detto nulla contro le cifre stabilite per i loro mantenimenti dai giudici. Ma l’attrice replica dicendo che lui ignora le sue responsabilità: «Lui continua pervicacemente ad ignorare le proprie responsabilità morali, prima che legali, di padre trascurando del tutto la cura di nostra figlia che oggi ha 16 anni e le cui esigenze, praticamente da sempre, ricadono soltanto su di me. Morgan conosce bene, oltretutto, le mie difficoltà lavorative, sa che io non lavoro da circa un anno e non ho mezzi sufficienti per provvedere a tutte le esigenze di nostra figlia».
Morgan parla di uno “sgarro” unico, ma Asia replica dicendo di non vedere le cifre stabilite da oltre 6 anni, poi conclude: «. Ove effettivamente esistenti tali difficoltà, Morgan ben avrebbe potuto rivolgersi al Tribunale per ottenere la modifica o la riduzione del mantenimento invece di girare le spalle alla figlia ed ignorare il provvedimento giudiziario».

Morgan e la casa pignorata: “Per mia figlia cifre esorbitanti, massacrato da chi mi ha detto ‘ti amo’”

Morgan, all’anagrafe Marco Castoldi, scrive una lettera aperta dopo il pignoramento della sua casa di Monza seguito ai mancati pagamenti degli alimenti all’ex Asia Argento e alla figlia Anna Lou dal 2011: “Mettiamo subito le cose in chiaro: non sono uno particolarmente legato al denaro (la penso come Silvano Agosti cioè quando si ha un tetto, del cibo e dei vestiti, tutto il denaro in più è una sconfitta) perciò non sono mai stato attento al calcolo e al risparmio”. La lunga e accorata missiva, condivisa con un post su Facebook, racconta tutte le difficoltà che Morgan ha dovuto affrontare nella sua vita.

olycom - asia e morgan - 01-00017672000002 - ASIA ARGENTO E IL NUOVO COMPAGNO MORGAN, LEADER DEL GRUPPO MUSICALE BLUE VERTIGO, AL SECOLO MARCO CASTOLDI, ALLA SFILATA DELLO STILISTA LANCETTI AL "CHIOSTRO DEL BRAMANTE" A ROMA

“Da buon artigiano-medio, una cosa ho fatto, e che ho potuto fare perché lavoro da quando ho sedici anni, da quando mio padre mi ha lasciato – unico figlio maschio – costretto a dover portare a casa soldi per continuare a campare, io, mia madre, mia sorella, e intanto studiare al liceo e al conservatorio, perché non volevo permettere che, sia io che mia sorella, non coltivassimo l’interesse per gli studi, per la musica e per la cultura soltanto perché mio padre aveva fallito nella vita e se l’era data a gambe. Già c’era la sofferenza di un lutto così assurdo, ci mancava pure che tutto ciò ci rovinasse la vita… Ci siamo rimboccati le maniche: mia madre, insegnante elementare in pensione – prosegue Morgan – si è messa improvvisamente a girare da sola in macchina per tutta Italia improvvisandosi rappresentante di vestiti; mia sorella che aveva un anno più di me e che faceva la quinta ginnasio al liceo classico, ha cominciato a fare la cameriera e la commessa; io uscivo a mezzanotte con il motorino e andavo a fare piano bar per le coppiette innamorate nei locali della Brianza, tornavo alle cinque del mattino e alle otto, in bicicletta, con mia sorella sul manubrio, andavo al liceo. Io son stato bocciato mentre lei si è presa due lauree. Abbiamo pagato la casa, mettendo insieme le forze. Abbiamo continuato a studiare musica, lei il violoncello e io il pianoforte”.
“Non mi sono laureato – spiega Morgan – ma ho fatto il professionista musicista, mi conoscete tutti, non sono una persona superficiale, qualche libro l’ho letto, qualche strumento lo suonicchio. Dicevo, non venero il denaro, ma una casa sono riuscito a comprarmela, banalmente, una, l’unica, altro che villa al mare, chalet in montagna, residenza di famiglia in campagna, appartamento in centro…! Ma di cosa stiamo parlando? Una benedetta prima casa, l’unica, per metterci dentro una famiglia, dei figli, un televisore, un pianoforte, e il minimo per una vita tranquilla e dignitosa. Altro che rockstar, altro che figli d’arte: sono una persona comune, per bene. Ma artista. Mi son fatto da solo”.
“A diciassette anni ho firmato per una major – la Polygram, e ho inciso il mio primo album – Non c’erano mica i talent show – sottolinea il cantante – nemmeno l’ombra. C’erano lo scantinato della casa e un registratore quattro piste a cassette, e mentre i miei coetanei andavano ‘in compagnia’, io stavo a scrivere le canzoni, e a cercare di realizzare dei demo autoprodotti. Facevamo un centinaio di musicassette con la copertina fabbricata nella tipografia del paese, e al sabato pomeriggio andavamo a Milano in Piazza Duomo per cercare di venderle ai passanti. Non avrei potuto fare altro, era tanto forte il trasporto, la voglia, la determinazione. Così ho trascorso la mia adolescenza: studiando, lavorando, coltivando la passione. Elaborando il lutto”.
Morgan parla, poi, della sua esperienza di padre e degli alimenti. “Io ho due figlie, l’averle messe al mondo è stata una scelta, non un incidente – precisa con orgoglio -, perciò è logico che non mi sottragga al fatto di mantenerle al massimo delle mie possibilità, e non ho mai battuto ciglio quando i tribunali hanno stabilito gli assegni, nello stupore dei miei avvocati che tentavano di farmi ridimensionare le somme, ai quali rispondevo: no, è giusto, voglio che sia così, che i miei figli possano avere tutto, tutto quello che non ho avuto io’. Mi rispondevano: ma guarda che tremila euro sono troppi, un bambino non ha quelle spese. E io replicavo: vabbè, non importa, vorrà dire che li metteranno via e glieli daranno poi quando sarà grande. Intanto io, che tra l’altro non ero quello che aveva voluto la separazione, continuavo a lavorare come sempre, e i soldi li facevo gestire di volta in volta a professionisti, i cosiddetti commercialisti, cosa che fanno tutti, non solo chi al denaro non è particolarmente attento”.
A determinare il mancato versamento degli alimenti ci sarebbero difficoltà economiche. Per farla breve, continua Morgan, “un giorno sono caduto dal pero, ed è stato non molto tempo fa, quando, dopo un’intera stagione di lavoro televisivo, una stagione campionessa di incassi, con ascolti record, mi trovo senza compenso. Perché? Innanzi tutto perché metà se li è presi Equitalia. E l’altra metà, non mi viene corrisposta semplicemente facendo appello alla mia ‘indisciplina’. Così, da un giorno all’altro io vengo a sapere che ho un gigantesco debito con l’Agenzia delle Entrate, accumulatosi in dieci anni di tasse mai pagate. Cosa???? Non sapevo nulla perché nessuno me l’aveva detto. Semplice: non te lo puoi inventare, se non te lo dicono. Nessuno nemmeno mi aveva chiesto un parere. Io di certo non ho mai detto a chi gestiva il denaro di non pagare le tasse, anzi, quando chiedevo notizie sul denaro – che mi sembrava sempre un po’ meno di quello che mi pareva dovesse essere la quantità – mi veniva detto: ‘eh, si è vero, ma le tasse sono altè”. E invece non venivano pagate. Quindi dove sta il denaro? Boh. Io mi sono soltanto affidato a dei professionisti. Non voglio entrare in questo argomento ora, ma era solo per dire che se i soldi se li prende tutti completamente lo Stato (perché ho un debito), come faccio a vivere per saldarlo? Come mangio? Con che energia lavoro? Con che entusiasmo faccio gli spettacoli? Con che creatività scrivo? A qualcuno interessa?”, si chiede nella lunghissima lettera.
“Per anni ho pagato somme esorbitanti, intere rette annuali per scuole private di lusso, che costano più della Bocconi, ma non c’è problema – continua Morgan- per la bambina questo e altro, figuriamoci. Per una bambina fantastica, che non ha colpa, semmai la fortuna di essere figlia di un musicista realizzato e di un’attrice con un albero genealogico talmente grande che non ci sta neanche nei parchi delle sue ville in Toscana o nei giardini pensili delle sue terrazze romane. Ma il problema non è mica Asia. Sono certo che lei non c’entra nulla con questa faccenda, figuriamoci! Ma secondo voi, che interesse avrebbe nei confronti della mia umile dimora monzese, lei che vive tra Parigi e Los Angeles in case meravigliose, e che lavora con i più grandi registi del mondo? Mica ha bisogno di me per farsi mantenere!”.
“Quei tremila euro con cui certe famiglie avrebbero tirato su dodici figli, per lei sono una bazzecola, ci paghi giusto un giorno d’albergo a New York, viaggio escluso. Ma scherziamo? No?! Però appena ho sgarrato una mezza volta, e non per mia volontà, come ho spiegato ampiamente prima, allora ecco che subito arriva la notifica, il pignoramento, la chiamata a rispondere della condotta deplorevole, e per non parlare delle diffamazioni, le sputtanate a mezzo stampa. Ma sì, distruggiamolo quello stronzo, togliamogli tutto, figli, casa, dignità civile, che ci frega, anzi mi diverto – conclude Morgan con amarezza – Dai massacriamolo, senza pietà, senza un minimo di rispetto! E non parlo del ricordarsi di aver detto ‘ti amo’, ma del minimo rispetto di un essere umano”.

Fabrizio Frizzi, la prima uscita dopo l’ischemia: ecco le foto

Il settimanale Chi, in edicola da mercoledì 22 novembre, pubblica le eccezionali immagini della prima uscita di Fabrizio Frizzi dopo la grande paura dell’ischemia che lo ha colpito meno di un mese fa mentre stava registrando una puntata dell’Eredità. Il conduttore è tornato a casa da qualche giorno, ma le immagini pubblicate dal settimanale diretto da Alfonso Signorini sono le uniche che testimoniano la sua ripresa verso la vita di sempre.

3380700_1318_frizzi5Frizzi è stato fotografato mentre passeggia, sorridente e disteso, con la moglie Carlotta e la figlia Stella e il suo sorriso è la migliore rassicurazione per tutti gli amici e i telespettatori che lo amano e che hanno seguito con apprensione il decorso della sua malattia.
Lo stesso Frizzi in un post su Facebook aveva scritto: “Cari amici sono felice di potervi scrivere per dirvi che combatto per riprendermi… Grazie a tutti per i messaggi che piano piano leggerò e che mi daranno forza per superare questa brutta avventura. Un abbraccio a tutti”, ma le foto di Chi sono la rassicurazione migliore: Frizzi passeggia per strada con moglie e figlia, stringe le loro mani e ha un sorriso che scalda il cuore e rimuove la paura.

La moglie di Brizzi: “Difendo Fausto, è tribunale mediatico. Sono barricata in casa con mia figlia”

«Mi addolora molto ascoltare le accuse rivolte a Fausto perché non corrispondono in nessun modo alla persona che conosco, pur nutrendo il massimo rispetto per le donne che si sono sentite ferite»: rompe il silenzio Claudia Zanella, moglie di Fausto Brizzi, il regista romano accusato di molestie sessuali da diverse attrici e modelle.

claudia-zanella-fausto-brizzi-libro-01-@-twitter

Parla di «tribunale mediatico». «Gli sono vicina – scrive – perché così avviene tra una moglie e un marito quando si affrontano periodi difficili. Sono barricata in casa e non posso nemmeno portare mia figlia al parco: anche questa può essere considerata violenza sulle donne».
Al settimanale Oggi che per per primo aveva parlato della presunta crisi coniugale per la coppia formata dal regista di Notte prima degli esami e dalla Zanella, attrice e madre di una bambina spiega: «Girano molte voci e tali sono per me. Mia madre non sta bene e questa è la mia priorità ora».
LA LUNGA LETTERA «Ho iniziato a fare l’attrice a 11 anni, oggi ne ho 38. In questi anni mi è capitato di sentire di tutto, racconti di molestie di produttori su attori e attrici, abusi di potere da parte di registi e casting (uomini e donne), avance ricevute poco gentili e decisamente fuori luogo. Ho anche conosciuto attori e attrici alla ricerca di notorietà a tutti i costi»: inizia così il testo scritto da Claudia Zanella per esprimere vicinanza al marito Fausto Brizzi, nell’occhio del ciclone per lo scandalo molestie. «Se buona parte di tutto ciò che ho sentito ed è circolato nel nostro mondo fosse vero, da essere umano profondamente rispettoso del prossimo, ne sarei profondamente disgustata. Però – precisa l’attrice – deve esserci una distinzione: davanti alla violenza o all’abuso dobbiamo correre dai carabinieri e denunciare; davanti ad un approccio non gradito, invece, dobbiamo rispondere con un secco ‘no’, e andarcene, come ho fatto io stessa molte volte in questi anni nell’ambiente del cinema, della televisione e della moda», scrive ancora, prima di ribadire il concetto: «Si può e si deve dire di NO davanti a una avance di un produttore o di un regista importante, se questo non ci piace. Perché la carriera si costruisce con il talento, lo studio, l’impegno, non a letto».
Le pesanti accuse rivolte a Brizzi in tv e sui giornali negli ultimi giorni hanno compromesso la sua reputazione e comportato la cessione delle quote che deteneva nella società di produzione cinematografica Wildside e la presa di distanza nei suoi confronti da parte della Warner Bros. Entertainment Italia che lo ha cancellato dalla promozione del suo film di Natale ‘Poveri da ricchissimi’, manifestando l’intenzione di non lavorare più con lui in futuro. Ma soprattutto hanno turbato la sua pace familiare, un anno e mezzo dopo la nascita della sua prima figlia Penelope Nina.
Claudia Zanella racconta le sue sensazioni più private dopo questo terremoto che ha sconvolto la sua vita: «Mi addolora molto ascoltare le accuse che sono state rivolte a Fausto – scrive – perché non corrispondono in nessun modo alla persona che conosco, pur nutrendo il massimo rispetto per le donne che si sono sentite ferite. Mi spiace anche perché a prescindere dal fatto che l’imputato in questo tribunale mediatico sia mio marito, non trovo affatto corretto per nessuno essere descritto come il peggiore dei criminali».
«Mio marito – scrive ancora – ha ribadito, più volte, di non aver mai avuto rapporti non consenzienti. In questo momento gli sono vicina perché così avviene tra una moglie e un marito quando si affrontano periodi difficili. Queste accuse formulate in tv, nei salotti televisivi di trasmissioni di gossip, senza nessuna garanzia, possono distruggere la carriera di un uomo, il suo matrimonio e la sua esistenza. Se mio marito ha avuto rapporti con altre donne nel corso del nostro matrimonio, voglio parlarne da sola con lui, nel nostro privato, come è giusto che sia. Devo capire se come moglie mi ha mancato di rispetto. Sono madre di una meravigliosa figlia femmina, e devo esserle di esempio».
Infine un appello al rispetto della privacy della famiglia, in linea con quanto dichiarato dal primo minuto dal regista che aveva invocato il massimo rispetto per la moglie in particolare. «Sono barricata in casa da 5 giorni e non posso nemmeno portare mia figlia di un anno e mezzo al parco, perché sotto al nostro portone ci sono giornalisti e paparazzi a qualsiasi ora del giorno e della notte. Anche questa – conclude – può essere considerata violenza sulle donne: in questo caso io e mia figlia».
IL CASO E LE TESTIMONIANZE CHOC Intanto, però, dopo le dieci testimonianze raccolte – e messe in fila in una sequenza choc – dalle Iene contro Brizzi (quasi tutte anonime, tranne quelle dell’ex Miss Italia Clarissa Marchese e della modella Alessandra Giulia Bassi), si allunga la lista delle donne che puntano il dito contro il regista. In particolare, è la tatuatrice Vanya Stone a raccontare a ‘Grazia’ la storia di un provino trasformatosi in abuso: e i dettagli – il loft, l’invito a spogliarsi, la proposta di un massaggio, gli approcci sempre più pesanti – ancora una volta sembrano ripetersi.
E sempre ‘Grazia’ ha raccolto la testimonianza di Rossella Izzo, che racconta il disagio provato da alcune allieve dell’accademia di recitazione Actor’s Planet, invitate dal docente Brizzi nel suo studio per parlare, fare provini e per consigli come essere ‘disposte a tutto’. «Abbiamo allontanato lui e anche altri», assicura Izzo.
Dalla parte di Brizzi, in una vicenda lacerante che fa discutere in questi giorni l’Italia, si schiera Vincenzo Salemme: «Io conosco Fausto benissimo e mi sembra tutto talmente assurdo che, mamma mia… questa vicenda mia veramente sconvolto». Con il regista l’attore ha lavorato soltanto nel film ‘Ex’, «ma lo conosco – assicura – è una persona perbene. Sentire quelle cose è stata una cosa sconvolgente».
Gerry Scotti, invece, invita le donne a denunciare con forza: «Adesso avete in mano il pulsante, non dovete perdonare nulla: denunciate subito, non permettete a nessuno di farla franca, tanto più se chi vi sta di fronte è qualcuno che approfitta della situazione», dice rivolto alle studentesse universitarie che affollano la conferenza stampa del suo nuovo programma, The Wall.
«Non è mai troppo tardi per denunciare» violenza e molestie, tuona da Taormina la commissaria europea per la Giustizia e la parità di genere, Vera Jourova, parlando del caso Weinstein con l’ANSA a margine del G7 sulle Pari opportunità. «È molto preziosa», sottolinea, la mobilitazione ‘MeToo’ che sta dilagando sui social. «Le donne hanno avuto il coraggio di portare alla luce le loro storie personali. Finalmente ci rendiamo conto di quanto sia vasto questo problema».

Romina Power: “Cerco un uomo adesso, poi sarà troppo tardi”

Romina Power, dopo la dichiarazione clamorosa sulla figlia Ylenia 23 anni dopo la scomparsa, si racconta in un’intervista al settimanale ‘Oggi’, in edicola da domani e parla della sua vita e dei suoi amori.

romina-power_20180606“Diventando più grandi dovremmo accontentarci di più. Invece è il contrario. Sono diventata più esigente e selettiva. Ora non c’è nessun uomo all’orizzonte. Però mi piacerebbe. Non voglio restare sola per il resto della vita. E, se non lo trovo adesso, poi, forse è troppo tardi”. Dove dice che le piacerebbe molto anche diventare nonna: “Magari! Non vedo l’ora ma non so se (Cristel e il marito, ndr) mi affiderebbero più di tanto il figlio. Sono una stramba! A parte gli scherzi, ora sono una donna equilibrata. Sarebbe meraviglioso”.
E alla domanda su chi delle figlie le somiglia di più dice: “Ognuna ha qualche guizzo che ricorda il mio carattere ma quella che più mi assomiglia è Ylenia”, la figlia scomparsa nel 1993. A proposito della quale dice: “La fede mi ha aiutato tantissimo. E vorrei aggiungere una cosa che difficilmente si scrive: a New Orleans scompaiono ogni anno nel nulla quasi 100 ragazze e nessuno fa nulla per capire perché. È terribile per le mamme. Io sono la prima ad aver conosciuto altri genitori che stavano cercando la propria figlia, mentre lo facevo io”.

Tiger Lily, la figlia di Roger Taylor in lingerie è una vera “Queen”

Tiger Lily Taylor, figlia di Roger, batterista della celebre band rock, posa per la campagna di una marca di lingerie, mostrando un fisico perfetto.

C_2_fotogallery_3008940_0_image

Si vede che ha preso molto dalla mamma Debbie Leng, che negli anni 80 era una modella di fama internazionale (partecipò anche al video di “Breakthru”, singolo dei Queen del 1989).

La figlia di Michael Jackson choc: “Voglio giustizia, mio padre è stato ucciso”

Paris Jackson, la figlia del re del pop, chiede giustizia e lancia un’accusa choc sulla copertina del magazine “Rolling Stone”: “Mio padre è stato ucciso, ne sono assolutamente convinta”.

paris-jackson-copertina_25121302

La ragazza, che all’epoca della morte di Michael Jackson aveva 11 anni, ora è diventata poco più che maggiorenne e in una lunga intervista parla dell’infanzia difficile e di tutte le volte in cui ha tentato il suicidio per la bassa autostima. “A 15 anni – spiega – ho provato più volte a togliermi la vita, oggi però sono serena”.
“Ho perso l’unica cosa che per me sia mai stata importante. Qualunque brutta cosa possa accadere non potrà mai essere tanto brutta come ciò che è successo”, ha detto Paris che non ha mai avuto la percezione di essere figlia di una star; “Il suo nome era papà, non sapevamo realmente chi fosse, ma era il nostro mondo e noi eravamo il suo”.

“L’unico vero amore della mia vita”. Balotelli cuore di papà

“L’unico vero amore della mia vita”, così Mario Balotelli ha definito in un post su Instagram la figlia Pia, con la quale va consolidando un rapporto che si afferma nonostante la piccola, 4 anni, viva con la madre Raffaella Fico, lontano dal padre.

2201635_balotellialtalenaconpia

Ma Mario è presente e lo dimostra anche sul social network che predilige. Quelle pubblicate sono le immagini di un padre e una figlia qualunque, che giocano sorridenti, mentre lui la spinge in altalena. Mario, anche se non sempre schierato in campo (l’ultima partita del Nizza l’ha vista dalla tribuna) a Nizza è molto popolare. Negli ultimi giorni è addirittura spuntato in città un coloratissimo murales in suo onore.
Il murales si trova nel quartiere di Moulins e ha preso il posto di quello di Hatem Ben Arfa, andato via da Nizza, cancellato dai tifosi.