Lorella Boccia: «Voglio diventare una showgirl completa come la Cuccarini»

Lorella-BocciaSi è fatta conoscere dal grande pubblico partecipando nel 2012 ad Amici, trasmissione dove è tornata 4 anni dopo come ballerina professionista, di cui quest’anno conduce il daytime insieme a Marcello Sacchetta e Paolo Ciavarro. Ma ora Lorella Boccia, futura signora Presta (nel 2019 sposerà Niccolò, che con il padre Lucio gestisce la nota agenzia Arcobaleno Tre), è anche al timone di Rivelo, un programma di interviste one-to-one, in onda il venerdì alle 23.45 su Real Time, che ha debuttato la scorsa settimana con un ottimo 2,1% di share e addirittura il 4,2% sul target femminile tra i 15 e i 54 anni.

I primi due ospiti sono stati Stefano De Martino e Malena. Chi ci sarà venerdì prossimo?
«Ignazio Moser e Raffaello Tonon. Anche loro, come tutti gli altri ospiti, riveleranno qualcosa che il pubblico non conosce o forniranno dettagli inediti del loro mondo, togliendo la maschera».
Sono due personaggi che il pubblico della tv conosce perché hanno partecipato a celebri reality. C’è ancora qualcosa da scoprire su di loro?
«Molto. Si riveleranno parecchio e racconteranno i loro lati più nascosti, con naturalezza e semplicità, senza paura di esporsi. Questo mi fa felice perché vuol dire che si trovano realmente a proprio agio davanti a me in studio. Ignazio Moser, per esempio, si è lasciato andare a delle rivelazioni sulla sua vita privata e su un possibile matrimonio con Cecilia Rodriguez…».
La prima puntata ha avuto un buon riscontro di pubblico: soddisfatta?
«C’è ancora molto da fare e imparare ma è un nuovo inizio che ricorderò a vita. Con umiltà ma tanta voglia di fare».
Come ha vissuto il debutto alla conduzione da solista?
«L’ho desiderato con tutta me stessa e quindi non ero impreparata, ma so che è un banco di prova importante. Ho già condotto Colorado ma lì ero con Paolo Ruffini ed era un programma diverso, questo è più intimo. Per me è l’anno delle sfide».
L’altra sfida è “Amici”.
«Sì, tornare come conduttrice è stato diverso, anche se ogni volta che vedo i ragazzi entrare in studio ancora mi emoziono come se fossi una di loro. Ma sono felice perché Marcello e Paolo mi hanno accolta subito benissimo, non mi sono dovuta conquistare il posto».
Nasce ballerina, ora si sta mettendo alla prova come conduttrice pura. Cosa aspira a fare?
«Sicuramente la tv è il mio mondo, sento che la strada giusta è questa. Voglio diventare una donna di spettacolo completa».
C’è qualcuno che prende a modello?
«Mi chiamo Lorella perché mia madre è una grandissima fan di Lorella Cuccarini, sarei felice se arrivassi ad avere un briciolo della sua bravura e della sua carriera. E poi studio da sempre Maria De Filippi, Paolo Bonolis, Maurizio Costanzo… si può sempre imparare dai grandi».

Weinstein, lo psichiatra Morelli choc a ‘Le Iene’: “Ogni donna può diventare una prostituta”

Sono affermazioni destinate a far discutere, quelle dello psichiatra italiano Raffaele Morelli che a ‘Le Iene’ ha parlato del caso Weinstein. Nei giorni scorsi, Morelli aveva già rilasciato alcune controverse dichiarazioni riguardo ai casi di molestie sessuali ricevute da attrici di Hollywood nel corso degli ultimi 20 anni e per questo Matteo Viviani ha deciso di incontrarlo.

weinstein-morelli-le-iene_06093520Sostanzialmente, Morelli ha ribadito quanto già affermato in precedenza: «In ogni donna è presente, sempre, il fatto di poter usare la seduzione per ottenere un vantaggio. Una persona che si è prostituita per il successo dopo anni si sente sporca. Ogni donna può diventare una prostituta, perché quelle attrici pensavano di poter condurre le danze».
Secondo Morelli, quindi, alle attrici che hanno denunciato le molestie di Weinstein la situazione sarebbe sfuggita di mano: «Non avevano capito che i produttori sono persone fredde e manipolatrici, capaci di individuare e sfruttare ogni situazione di debolezza. Weinstein, ad esempio, non cercava piacere sessuale, ma voleva solo dominare e umiliare quelle attrici in virtù del suo potere. Non è uno stupratore ma un uomo che esercita la sua azione di dominio come modalità relazionale: guardate il gelo negli occhi delle donne che gli stavano accanto. Dovrebbe ammettere i suoi problemi e rivolgersi ad un ottimo psicoterapeuta».
Morelli poi rincara la dose e spiega perché non ritiene quello di Weinstein un caso di violenza sessuale: «Non esistono donne sante, tutte mirano a ottenere vantaggi, che non sono necessariamente economici, ma anche affettivi. A 21 anni sei dentro una psicologia sognante ed in questo stato sei più facilmente preda dell’uomo dominatore. La violenza, quindi, è psicologica ma non sessuale. Ma se dovessimo portare la violenza psicologica in tribunale, sarebbe coinvolto il 90% della popolazione di un paese: casi di questo tipo sono anche dei ‘sì’ al capo quando si vorrebbe dire di no, ed è un aspetto che coinvolge anche moltissimi uomini. In questo caso bisogna sapere che qualsiasi successo si voglia raggiungere deve basarsi sulle proprie capacità».