Massimo Boldi, Christian De Sica e la verità sulla lite: «Mai successo, lo dicevamo per assecondare gli altri»

4172747_1650_massimo_boldi_christian_de_sica (1)Massimo Boldi e Christian De Sica, dopo anni di separazione, come riportato da Leggo.it sono tornati insieme sul grande schermo col cinepanettone Natale a Miami. I due dopo anni di proficua collaborazione sono stati divisi per tredici anni, ma a separare i due attori non c’è stata nessuna lite a separarli. Dopo anni di silenzio sul caso infatti si svela che i rapporti non erano affatto logori: “Perché noi non abbiamo mai litigato – hanno spiegato – Lo dicevamo per assecondare gli altri”.

Dal punto di vista cinematografico soltanto problemi contrattuali: “Non c’ erano state divergenze incolmabili – ha fatto sapere De Sica a “Libero Quotidiano” che ha intervistato i due comici – ma io ero legato a Filmauro e lui a Medusa. Era impossibile parlare di fare un film insieme, dal momento che avevamo già preso degli impegni improrogabili”.
Regista della pellicola che li riunisce proprio De Sica: “All’inizio avevo pensato a una storia che puntava sul cambio di identità di un uomo che voleva diventare donna. Era triste. Così partendo dal soggetto insieme con Fausto Brizzi, Alessandro Bardani, Edoardo Falcone e Marco Martani ho dirottato il racconto verso una commedia che raccontava un uomo costretto a travestirsi per necessità, come accadeva in Mrs Doubtfire, con Robin Williams”.

Appena contattato Boldi non ha esitato: “Non ci ho pensato un attimo. Questo incontro sul set ci ha fatto ringiovanire, ci ha regalato un grande entusiasmo. Lo sa che noi 40 anni fa ci esibivamo insieme a Milano in un gruppo musicale, io come batterista e lui come cantante?

Pippo Franco, la rivelazione in tv: «Ho chiesto una grazia e l’ho ottenuta»

Pippo_Franco_web_2018_thumb660x453«La Madonna mi è mai apparsa, magari mi fosse apparsa. Ho vissuto molte esperienze, è un argomento difficile di cui parlare, chi lo conosce non ne parla, chi ne parla non lo conosce».
Pippo Franco a Domenica Live racconta la sua esperienza con l’aldilà.
«Mia moglie Piera Bassino – spiega Pippo Franco – aspettava un bambino e rischiava di perderlo, siamo andati da Natuzza Evolo, ci ha ricevuto, il figlio di lei si è stupito perché non apriva a nessuno. Ero preoccupato fortemente. Lei, la più grande mistica del Novecento, vedeva la Madonna e ci ha detto di stare tranquilli. Io non stavo tranquillo, era troppo poco. Le ho detto: Ma io questa sera devo fare una commedia, recitava anche mia moglie, gli impresari ci hanno detto di non fermarci, lei ci confermò di stare tranquilli. Le dissi: come faccio a far ridere stasera? Lei disse: Gesù vai avanti tu. L’ho detto la sera a me stesso, ho fatto una magnifica serata e il giorno dopo mia moglie ha iniziato a stare meglio. Ho chiesto una grazia e l’ho ottenuta».

Barbara D’Urso invita in studio anche altri personaggi che hanno avuto “contatti” con l’aldilà.
Dalila Di Lazzaro afferma di vedere ogni giorno dei cuori, da quando è scomparso suo figlio: «Non credo agli esoterismi ma ho capito perché mio figlio mi regalava i cuori. Continuo a vederli nei momenti più tragici ma anche più festosi della mia vita, ma non voglio vederli».
Angelo Costabile afferma di aver fatto un incidente automobilistico e di essere stato salvato da Padre Pio. Cannelle, divenuta famosa negli anni Ottanta per la pubblicità Morositas, racconta di aver visto tre uccelli il giorno della morte di sua madre e di aver pensato che la madre si era riunita ai due figli già scomparsi. Parlano anche Cristiana, figlia di Little Tony, e Manuela Villa.

Paolo Bonolis da Renzi: «Salvini e Di Maio come Totò e Peppino»

bonolis-renzi-leopolda«Nella commedia all’italiana abbiamo avuto grandi coppie comiche come Totò e Peppino o Franco e Ciccio, ora abbiamo Salvini e Di Maio. Anche loro hanno il tormentone, come le grandi coppie comiche: per loro sono i migranti». Così Paolo Bonolis scherzando con Matteo Renzi che lo intervista sul palco della Leopolda a Firenze.

«Loro usano il decreto in maniera definitiva – ha detto il presentatore parlando dei due vicepremier e del governo – la
povertà non esiste più, come le buche a Roma…». Poi Bonolis ha ironizzato anche su Renzi. «Mi dicono che si frega il
ciambellone al Senato», dice.. «È vero, è un atto di resistenza civile, mi avete mandato lì – ha risposto Renzi – ma io pago». «Te, D’Alema e Bersani, te ricordi il pezzo che come trio facevate sulla rottamazione? – ha scherzato Bonolis accennando la cadenza romanesca -. Ammazza quanto faceva ride!».